MILANO - La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo che regolamenta l’entrata in funzione, dal 14 marzo, del sistema telematico centrale della nautica da diporto ha suscitato unanimi consensi nell’ambiente degli operatori e dei diportisti.
Tuttavia non mancano osservazioni critiche legate ai ritardi accumulati dal Governo per la pubblicazione di alcuni decreti attuativi e per la mancata soluzione di problemi legati all’IVA e alla procedura d’infrazione della UE, al turismo nautico e alla fiscalità portuale. Lo ha rammentato il presidente di Nautica Italiana, Lamberto Tacoli, che pur esprimendo “vivo apprezzamento per il passo avanti compiuto” ha ricordato che “deve essere accelerato il processo normativo da parte del Governo” e che “molti benefici introdotti dal nuovo Codice della Nautica restano ancora inespressi”.
Secondo il numero uno dell’associazione che raggruppa molte delle più note e prestigiose aziende della grande nautica (super yacht e mega yacht) sarebbe necessario concertare le soluzioni più adeguate “con incontri istituzionali sul modello di quello svoltosi recentemente a Roma tra rappresentanti di Nautica Italiana e la Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate” (e di quelli – aggiungiamo noi – che negli ultimi tre anni hanno impegnato anche i colleghi-rivali di Ucina/Confindustria Nautica, stabilmente presenti nei Palazzi romani con l’obiettivo di indirizzare i politici sulle rotte favorevoli al comparto).
“Desidero confermare al Governo – ha dichiarato ancora Tacoli - la piena disponibilità di Nautica Italiana e di tutte le aziende associate, nell’offrire il più ampio supporto tecnico e di know-how per far sì che i provvedimenti di prossima attuazione, previsti dal Codice, possano assicurare la svolta definitiva che il comparto attende da anni”.