NAPOLI - La grande nautica italiana, come tutti sanno, è leader mondiale, i nostri cantieri continuano a innovare, a raccogliere ordini, incrementare la produzione, aumentare l’export, varare nuovi yacht, super yacht e mega yacht, in un crescendo che contribuisce all’occupazione, al Pil e alla stessa immagine dell’Italia nel mondo. Ma noi italiani siamo forti, molto forti, anche nel settore riservato alla piccola e media nautica, quella che comprende prevalentemente battelli pneumatici e imbarcazioni in vetroresina tra i 5 e i 15 metri, le più diffuse nei nostri mari. E’ tanto vivace, questo settore, che è cresciuto velocemente anche il numero delle fiere e dei saloni ad esso dedicati.
Ed è in questo contesto che è nata a Napoli, sulle ceneri della ANRC (Associazione Nautica Regionale Campana) l’Associazione Filiera Italiana della Nautica (Afina), un gruppo di aziende allontanatesi da Confindustria Nautica, interessate a rilanciare l’immagine e la diffusione delle imbarcazioni di dimensioni meno impegnative. Nei piani dichiarati, un’attività fieristica mirata a conquistare visibilità e spazio, soprattutto nelle zone con il maggiore potenziale di crescita.
Dopo il Nauticsud e le due edizioni annuali di Navigare, organizzate sempre a Napoli, è nato dunque il Salone di Bologna, evento fieristico allestito in collaborazione tra BolognaFiere e la società SNIDI (Saloni Nautici Internazionali d’Italia), emanazione tecnica di Afina. Le aspettative erano molte, vuoi per le capacità organizzative di entrambi i partner, vuoi per la posizione geografica strategica del capoluogo emiliano, non lontano dalla riviera adriatica e facilmente raggiungibile da tutte le regioni del CentroNord. Ma il Covid ha condizionato il lancio del nuovo evento, e nonostante le ripetute manifestazioni di ottimismo degli organizzatori, il Salone di Bologna non ha raggiunto neanche in seguito i risultati sperati, né per numero e qualità dei cantieri presenti, né per numero di visitatori.
L’accordo tra i partner napoletani e bolognesi conserva però una solidità che lascia ben sperare per il futuro. Un futuro di cui si è parlato il 22 giugno a Napoli, nel corso di un incontro tra i vertici di Afina – in testa il presidente Amato fresco di rielezione – e una delegazione di BolognaFiere guidata dal presidente Giampiero Calzolari.
Nel corso del vertice è stato concordato un piano di collaborazione che non riguarderà solo il Salone di Bologna, ma anche altri eventi ed esposizioni all’estero. In una nota diffusa da Afina si legge che “la partnership intende promuovere la media e piccola nautica italiana, ma anche lanciare iniziative che possano cambiare gli equilibri nazionali del mondo espositivo dedicato alla nautica”. E non solo: viene ricordato anche che “verrà avviata un’attività di promozione per accedere ai mercati esteri, a beneficio di oltre 150 cantieri italiani che operano dal Veneto alla Sicilia con produzioni che superano le 2.000 unità all’anno, per un fatturato di oltre 300 milioni di euro”.
Nei piani, dunque, c’è il potenziamento delle attività di sostegno alla piccola e media nautica, concentrando l’impegno non solo sugli eventi fieristici di Napoli e Bologna, ma guardando anche all’estero. “Questa partnership con una struttura societaria del calibro di BolognaFiere gioverà all’intero comparto” ha tenuto a dire Amato, aggiungendo che “l’esperienza e le capacità organizzative dei nostri partner serviranno senz’altro a promuovere e far crescere i saloni nautici Internazionali di Napoli-Navigare e Bologna”.
“Con grande soddisfazione ed entusiasmo abbiamo sottoscritto questo accordo con Afina per la promozione della nautica, nel segno dell’espansione delle attività fieristiche – ha dichiarato da parte sua il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari -. Da tempo – ha aggiunto - abbiamo identificato alcuni segmenti produttivi, tra i quali quello della piccola e media nautica, come settori che ci consentono di implementare l’offerta espositiva del nostro quartiere fieristico. In questa direzione Afina, in qualità di organizzatore di fiere a Bologna e Napoli, rappresenta un ottimo partner per pianificare uno sviluppo del comparto, anche nell’ottica della nostra partnership con Informa, leader del settore dei saloni nautici all’estero”.
Il clima di fiducia e la voglia di fare sono indubbiamente segnali forti e incoraggianti. Ma vale la pena ricordare che nel programma quadriennale del rieletto presidente di Afina ci sono anche altri obiettivi da raggiungere, in testa il varo del programma per le celebrazioni dedicate ai 50 anni del Nauticsud (in programma a febbraio 2024). Un incontro con i vertici di Mostra d’Oltremare di Napoli, proprietari del brand, è previsto nei prossimi giorni. Ma se davvero – come è stato auspicato da tempo - si vuole allestire un evento speciale aperto ai principali paesi del Mediterraneo, il ritardo è già enorme. Amato continua comunque a dirsi ottimista: “La programmazione è alla base dei successi organizzativi, per questo motivo intendo prospettare e condividere con i massimi dirigenti della Mostra d’Oltremare eventuali progetti da portare a compimento. La squadra è vincente e non si cambia”.