AMEGLIA - Vela o motore? La storica distanza tra i due comparti della nautica si sta riducendo sempre di più, al punto che molti cantieri si sono decisi a battere entrambe le rotte, con l’obiettivo di conquistare fette di mercato sempre più ampie, ovviamente su scala internazionale. E’ in questa ottica che va inquadrata la notizia di una “possibile alleanza” tra Sanlorenzo e Sawa, ovvero tra il cantiere guidato da Massimo Perotti, specializzato in motoryacht di lusso (anche con marchio Bluegame) e la società guidata da Leonardo Ferragamo che controlla il Gruppo Nautor Swan, storico marchio della vela che produce i suoi gioielli in Finlandia.
Al momento non c’è ancora nulla di definito, ma i vertici dei due gruppi della grande nautica hanno reso noto di aver sottoscritto un “memorandum of understanding” che prevede un periodo di esclusiva per valutare eventuali opportunità di alleanza strategica. Secondo Perotti “si potrebbe concludere l’affare entro aprile 2024”. Se, come sembra, l’operazione andrà in porto, si allargherà dunque la platea di cantieri della grande nautica italiana impegnati su vela e motore.
Gli altri principali protagonisti del “doppio fronte” sono Ferretti Group, che dal 2019 ha affiancato ai motoryacht Ferretti, Riva, Pershing, Itama, CRN e Custom Line, anche il marchio Wally, specializzato nella costruzione di imbarcazioni sia a vela che a motore, e The Italian Sea Group, che dopo Admiral, Tecnomar e Picchiotti ha acquisito anche Perini Navi, storico marchio specializzato in yacht a vela di grande prestigio. Percorso inverso, ma finalizzato al medesimo obiettivo della doppia produzione, quello di Pardo Yacht, nato con la vela (tuttora attiva con il marchio Grand Soleil) e cresciuto con le imbarcazioni a motore Pardo e VanDutch.
Vedremo quali saranno gli sviluppi della nuova iniziativa annunciata a fine anno. Intanto Massimo Perotti, presidente e amministratore delegato di Sanlorenzo, si è sbilanciato in dichiarazioni che rivelano forte interesse a concludere l’accordo con il gruppo di Ferragamo, fino a dire che “si potrebbe arrivare alla firma definitiva entro aprile del 2024” e ad anticipare che è sua intenzione proporre al futuro socio di insediarsi nel gruppo con il ruolo di vicepresidente.
“Ove realizzata – dice il manager torinese – l’operazione ci consentirebbe di estendere la nostra presenza nel mondo dello yachting di alta gamma, nel rispetto della competenza e dell’esperienza maturate negli anni da Swan, mettendo così a disposizione di Sanlorenzo un patrimonio unico. L’unione nello stesso gruppo dei marchi Sanlorenzo e Swan creerebbe un polo di imbarcazioni motore e vela senza eguali all’interno dello scenario competitivo della nautica mondiale”.
Secondo il numero uno di Sanlorenzo “le imbarcazioni Swan sono le Rolls Royce della vela” e l’accordo porterebbe grande prestigio al gruppo da lui guidato. Ai collaboratori più vicini, il numero uno dell’azienda di Ameglia ha svelato anche che in futuro potrebbero essere prodotti pure tender a motore con marchio Swan (non più del 10% della produzione totale) e che l’impegno sul fronte della compatibilità ambientale sarà sviluppato grazie alla ricerca avanzata sull’alimentazione a idrogeno.
Leonardo Ferragamo, da parte sua, sembra altrettanto deciso ad arrivare all’accordo definitivo, nell’interesse di entrambe le parti. In una dichiarazione rilasciata all’indomani del “memorandum of understanding”, il titolare di Swan ha ricordato che il marchio di sua proprietà “ha un’eredità di eccellenza di prodotto senza pari nel mondo della nautica a vela di alta gamma”. E ha aggiunto: “Un’alleanza strategica con il gruppo Sanlorenzo offrirebbe molteplici opportunità per continuare questo percorso virtuoso con investimenti congiunti in tecnologie innovative, in sostenibilità, ed in una rete di assistenza per i nostri clienti ancora più estesa a livello globale. Un percorso con uno dei gruppi più qualificati nel mondo della nautica rafforzerebbe ulteriormente la nostra visione di lungo termine, preservando i valori unici del marchio Swan”.