LIVORNO - Da sempre siamo abituati ad apprezzare gli yacht per lo stile, l’eleganza, il lusso e, di sovente, anche per le stravaganze imposte dai gusti di armatori capricciosi, desiderosi di stupire con piscine inutili, palestre mai frequentate, toys più numerosi dei mezzi di salvataggio. Da oggi, finalmente, il panorama dell’industria nautica si arricchisce di un’innovazione tecnologica che poco ha a che fare con capricci e stravaganze. Tutt’altro. E’ stato appena varato, infatti, il primo B.Yond 37M di Benetti, il modello più green della sua categoria mai realizzato prima: un voyager in acciaio e alluminio sviluppato su 4 ponti e dotato di una motorizzazione ibrida che assicura una riduzione delle emissioni di CO2 e NOx mai registrata prima in uno yacht di questa categoria.
Con orgoglio, nella sede di Livorno dello storico cantiere di proprietà della famiglia Vitelli, lo definiscono un prodotto di assoluta avanguardia, capace di segnare una svolta epocale nella produzione di yacht di lusso, paragonabile a quella che negli anni 50 vide Benetti in primissima linea nel passare dalle costruzioni in legno a quelle in metallo. Scelta, quest’ultima, adottata anche per il nuovo B.Yond, in quanto ritenuta ideale per esaltare le doti di durevolezza e solidità, tipiche di un voyager concepito per lunghe navigazioni.
Ma al di là del materiale di costruzione, il più significativo valore aggiunto sta nell’innovativo sistema E-Mode Hybrid di Siemens Energy, che consente di ottimizzare il consumo di energia a bordo in funzione degli specifici profili di utilizzo. Una scelta strategica, in linea con le esigenze della transizione energetica, che ha voluto a tutti i costi Paolo Vitelli. “Sono felice di presentare una delle barche più innovative che siano mai state costruite – ha dichiarato il presidente del Gruppo Azimut-Benetti in occasione della cerimonia del varo -. La dotazione di un sistema ibrido, che consente di navigare a lungo raggio nel rispetto dell’ambiente, e il design che integra quattro ponti in soli 37 metri – ha aggiunto - lo rendono un sogno per l’armatore moderno che vuole girare il mondo con la famiglia e con gli amici. Ho voluto immaginare una barca da primato, e ora eccola qui”.
Progettato con la collaborazione dello Studio P.L.A.N.A. di Pierluigi Ausonio per la carena, dell’architetto Stefano Righini per gli esterni, di Mario Izzo (architetto del cantiere) per gli interni, e di Giorgetti per gli arredi, il B. Yond è uno yacht sviluppato su 4 ponti in grado di esaltare lo stile e l’eleganza tipici del marchio. Tuttavia il “cuore green” rappresenta il vero valore aggiunto del progetto. La tecnologia, fondata sull’impiego di filtri catalitici SCR (Selective Catalytic Reduction) non è inedita, essendo stata già adottata nell’automotive per i motori Diesel Euro 6D, ma nulla di simile s’era mai visto a bordo di uno yacht di questa categoria.
Il sistema è fondato sul controllo dei gas, e il processo avviene con una soluzione liquida a base di urea. Più in dettaglio l’E-Mode Hybrid di Siemens Energy, basato su un’architettura integrata Add On “crew friendly”, si appoggia su un impianto tradizionale, per una gestione estremamente semplice che permette di passare dalla propulsione meccanica all’elettrico e viceversa, senza l’intervento di personale specializzato a bordo.
Con questo apparato di propulsione si è liberi di navigare in 4 diverse modalità, tra cui spicca quella Full Electric, per una navigazione a zero emissioni, un plus esclusivo grazie al quale il B.Yond 37M è in grado di accedere anche alle aree marine protette o alle zone normalmente interdette alla navigazione a motore. Il pacco di batterie al litio consente anche di stazionare all’ancora in modalità Hotel Mode a zero emissioni, tenendo i generatori spenti e alimentando a batteria le principali utenze di bordo. Questo significa trascorrere il tempo in rada in armonia con la natura, immersi nel silenzio e in totale assenza di vibrazioni. Con la nuova generazione di batterie ad alta densità energetica e con un battery pack da 300 kW/h sarà possibile godere di un’autonomia fino a 8 ore di giorno e a 12 ore di notte. Il tempo di ricarica delle batterie è di tre ore.
La motorizzazione termica di base è affidata invece a due MAN V12 1450 hp IMO TIER III. Secondo il cantiere, stimando un utilizzo medio annuo di 1.000 ore, di cui 400 in navigazione e le rimanenti all’ancora, si può ottenere una riduzione di consumi e CO2 fino al 24% ed una riduzione di NOx fino ad un massimo dell’85%. A tutto questo si aggiunge il grande valore di un voyager in grado di assicurare un’autonomia quasi raddoppiata rispetto alle navette tradizionali di analoghe dimensioni, con la possibilità di arrivare fino a 8.200 miglia nautiche a 9 nodi in modalità Eco Transfer con i due diesel-generatori spenti e un solo motore di propulsione acceso. In tal modo, è stato calcolato che la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 può attestarsi fino al 16%, e di NOx fino all’80% rispetto ad una propulsione tradizionale.
Tecnologia a parte, il concept firmato da Righini riassume tutto il suo bagaglio creativo, prevedendo l’inserimento di un quarto ponte che rende possibile elevare tutte le aree più nobili dell’imbarcazione, regalando così un’incredibile vista panoramica. Le cabine disponibili sono 5/6 per 10/12 ospiti, cui si aggiungono le 4+1 per 6+1 membri dell’equipaggio.
Al lower deck è dedicata la zona servizi che include una vera e propria “walking wine cellar” e una “cold room”, non comuni per imbarcazioni di queste dimensioni. Il main deck è dedicato alla zona notte per gli ospiti, con quattro suite accessibili da un salotto panoramico, dalle generose finestrature, che Benetti ha denominato playroom. Salendo sull’upper deck, la zona living, completamente libera da impedimenti, si apre su una vista a 360 gradi. Il ponte superiore è destinato all’armatore, mentre il sun deck accoglie una zona dining con pantry e tavolo all’aperto, riparati da un hard-top. Due scale, una per gli ospiti ed una per l’equipaggio, consentono un flusso completamente separato, garantendo la totale privacy dell’armatore e dei suoi ospiti.
Il layout risulta estremamente flessibile: il main deck, oltre alle 4 suite per gli ospiti particolarmente spaziose per un 37 metri, può contenere a scelta la cabina armatoriale oppure la playroom con vista panoramica. Nel bridge deck possono essere collocate, a richiesta, la cabina dell’armatore oppure una veranda panoramica. Nel lower deck, la gym può essere sostituita da una sesta cabina ospiti.
Altra novità è che il comandante dispone di due cabine, una full size posizionata a ridosso della wheel house, e un’altra molto spaziosa contigua ai locali equipaggio. Qualora il comandante scegliesse di utilizzare quella più prossima alla wheel house, la seconda a lui destinata potrebbe diventare una settima cabina ospiti. Ampio il garage che ospita, per la prima volta in una zona protetta e nascosta, un tender per l’armatore di 6,5 metri, una rescue boat di 4,2 metri e due jet ski.
Lo scafo bianco in acciaio, con sovrastruttura in alluminio, esprime la personalità e l’eleganza della barca, che si completa con i corrimano in acciaio inox, verniciati anch’essi di bianco e rifiniti da un capo di banda in teak: una soluzione stilistica particolare ed inedita. Aperto e spazioso, il design degli ambienti interni, curato dall’architetto Mauro Izzo di Benetti, accresce le possibilità di personalizzazione permettendo all’armatore di esprimere il proprio gusto e la propria personalità su uno yacht da vivere come fosse la sua seconda casa. Per gli arredi interni, ci si è affidati a Giorgetti, brand leader del design contemporaneo, che ha saputo perfettamente interpretare le esigenze del cantiere e dell’armatore che ha commissionato la barca.