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LAVAGNA - Rispettare l’ambiente marino è diventato un must per le aziende nautiche, e a ritmo incessante avanzano sperimentazione e innovazione, anche con proposte sorprendenti. Come quella denominata BIIM, acronimo di Battello Ibrido Innovativo Modulare: una barca di 13 metri decisamente “fuori dal coro”, costruita con materiali ecosostenibili (legno con rivestimento in fibre e resine naturali) e motorizzata con un sistema ibrido che comprende due propulsori diesel e due elettrici, questi ultimi alimentati con batteria al sale e fuel cell a idrogeno.
Varata a Lavagna, l’imbarcazione è stata realizzata da Costruzioni Navali Tigullio su progetto di Francesco Rogantin, fondatore di Names (Naval Architecture Marine Engineering Studio). “Siamo riusciti a realizzare BIIM grazie al contributo a fondo perduto cofinanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020 gestito dalla Regione Liguria” ha detto il progettista nel corso della cerimonia del varo, aggiungendo che “per la verità il bando era molto generico e spaziava in vari ambiti delle tecnologie green, bene quindi che sia stato privilegiato il settore nautico. BIIM è stato pensato come battello di servizio polifunzionale che possa essere di volta in volta adattato a diversi impieghi, dall’antincendio alla raccolta rifiuti, ma anche in grado di affrontare il mare aperto, per esempio come supporto ad attività subacquee; infatti è certificato come barca da diporto a tutti gli effetti”.
All’impresa hanno collaborato, con Names, Costruzioni Navali Tigullio, Duferco Engineering, Blue Energy Revolution, Vulkan Italia, I.Mar.S: una equipe di imprese private coordinate dalla ATS, associazione costituita per unire i diversi partner del progetto impegnatisi a lavorare utilizzando fondi pubblici e senza fini di lucro. “E proprio per questo – ha tenuto a dichiarare uno dei partner, l’amministratore delegato di Duferco Engineering Ezio Palmisani – la prima unità appena varata deve essere considerata un prototipo utilizzabile esclusivamente a scopi dimostrativi, con l’obiettivo di dimostrare cosa si può fare per una nautica green”. In questa ottica l’esemplare numero 1 è stato affidato alla cooperativa Golfo dei Poeti, che gestisce i battelli che navigano nel mare delle Cinque Terre, con il compito di trasportare personale e materiali senza percepire compensi di alcun tipo.
Il progetto punta a dimostrare la validità dell’idrogeno come combustibile alternativo per la generazione di energia a bordo. Più in dettaglio la propulsione è affidata a due turbodiesel Nanni da 99,4 kW l’uno, con l’aggiunta di un modulo ibrido su ogni asse elica costituito da due motori elettrici da 30 kW l’uno alimentati da batterie al sale caricate da una Fuel Cell da 45 kW opportunamente marinizzata e di uno stoccaggio a idruri metallici da 6 kgH2 (equivalenti a più di 100 kWh elettrici), prodotto innovativo in grado di immagazzinare idrogeno in modo sicuro a bassa pressione.
Uno degli aspetti interessanti di BIIM è che il modulo ibrido è stato studiato per essere applicato in retrofit anche su altre imbarcazioni diesel a linea d’asse. La scelta delle batterie al sale, meno efficienti di quelle al litio, è stata dettata dalla volontà di privilegiare la sicurezza; infatti, non si corre il rischio di incendi o surriscaldamenti e questo ha permesso di non prevedere un impianto di estinzione surdimensionato, di ridurre l’esigenza di ventilazione e, non ultimo per importanza, il loro riciclo è più semplice e già previsto.
“Questa scelta non inficia minimamente le prestazioni di BIIM, che potrà trasportare anche carichi pesanti senza nessun problema” ha tenuto a dire Rogantin. “Nel nostro studio – ha aggiunto il progettista - ci siamo concentrati particolarmente nello studio dell’efficienza delle linee di carena e nell’ottimizzazione della costruzione, robusta ma con un dislocamento non eccessivo”. A tal proposito vale la pena ricordare che BIIM si basa su una carena dislocante, misura 13 metri, con una lunghezza al galleggiamento di 10,45 metri e un baglio massimo di 4,21; il dislocamento è di 14 tonnellate e la portata massima è di 8 persone. Con la propulsione diesel/ibrida la velocità massima dichiarata è di 11 nodi e quella di crociera di 8 nodi.
Facile prevedere che se ci saranno sviluppi mirati alla realizzazione di una versione da diporto, con BIIM diventerà possibile navigare in aree marine protette o porti sensibili a zero emissioni. Le tecnologie applicate al prototipo ibrido possono essere adottate infatti da qualsiasi tipo di imbarcazione convenzionale che abbia lo spazio per installare le nuove apparecchiature. In questo modo – è stato sottolineato in occasione della cerimonia del varo - si renderà la nautica da diporto davvero sostenibile e rispettosa dell’ambiente marino.