Il Sanlorenzo della svolta, lo yacht di 35 metri, primo d’una nuova linea Sport Performance

Ecco il Sanlorenzo della svolta: uno yacht di 35 metri, primo d’una nuova linea Sport Performance

di Sergio Troise
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AMEGLIA - L’innovazione in casa Sanlorenzo aveva portato finora al passaggio dai classici yacht eleganti di un tempo ai pratici, funzionali e spaziosi crossover, imbarcazioni fuori dal coro che hanno conquistato fette di mercato sempre più ampie, nonostante la rinuncia agli stilemi classici, che del marchio di Ameglia avevano fatto la fortuna. Ora è in cantiere un altro passaggio epocale, sostenuto dall’ambizione di conquistare uno spazio anche nel campo degli yacht sportivi di grandi dimensioni. E’ in questa ottica che è stato affidato ai maestri del design Bernardo e Martina Zuccon il compito di disegnare la prima imbarcazione della nuova linea SP, dove la sigla sta per Sport Performance.

E’ una barca di 110 piedi (il nome completo della new entry è infatti Sanlorenzo SP110), ovvero lunga circa 35 metri. Nonostante le dimensioni, presenta una linea sportiva e tiene sotto controllo il peso, grazie all’impiego di parti in carbonio in sinergia con la tradizionale vetroresina. Al momento non sono state fornite informazioni dettagliate su motorizzazione e prestazioni, ma presto si saprà tutto, visto che la barca verrà presentata a settembre al Salone di Cannes.

E’ comunque certo che è stata studiata una speciale carena, le cui geometrie consentono un’ottimizzazione del coefficiente di resistenza all’acqua. Al progetto ha collaborato anche Tilli Antonelli, nome che ha fatto la storia della nautica, al quale il cantiere spezzino ha affidato il comparto Sviluppo&Prodotto e la responsabilità di questa nuova linea di imbarcazioni. A Piero Lissoni, riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo, è stato affidato invece l’arredamento. E’ presto per dire quale sarà l’accoglienza sul mercato, ma è certo che si profili l’arrivo di una imbarcazione adeguata a conquistarsi un posto di riguardo nel mondo degli yacht sportivi di grandi dimensioni.

“L’SP110 – spiega infatti Bernardo Zuccon - prova a mettere in discussione alcuni canoni che caratterizzano le barche performanti a cui siamo abituati. Rispettando stilemi che hanno storicamente caratterizzato questa tipologia di imbarcazioni, come le superfici aerodinamiche ed estremamente organiche, con Antonelli siamo arrivati a un compromesso: concepire una barca in cui fosse evidente il dialogo tra il dinamismo e una vivibilità che normalmente non si percepisce su barche di questa metratura”. E ancora: “È stato un lavoro complesso riuscire a creare nuovi stilemi”, sottolinea il designer, aggiungendo che “da una parte si è lavorato attingendo alla storia recente di Sanlorenzo, dall’altra creando una nuova identità che fosse molto riconoscibile”.

Uno degli aspetti emergenti è sicuramente il minimalismo che emerge dal progetto, coinvolgendo molti aspetti dell’imbarcazione. Ad esempio nelle prese d’aria, che sono state nascoste con un gioco stilistico che accompagna la curvatura del vetro, così come l’àncora che non si vede completamente: c’è soltanto un taglio a estrema prua che darà la possibilità di utilizzarla.

Per quanto riguarda il layout degli interni, il Sanlorenzo SP110 presenta una zona giorno sviluppata su due differenti livelli che dialogano tra loro attraverso un sistema di doppie altezze. “A bordo si trova una relazione molto profonda tra lo spazio esterno e lo spazio interno. Il tema della sinergia tra chi sta fuori e chi sta dentro è molto importante: abbiamo cercato di creare un guscio estremamente ermetico in grado però di potersi aprire e favorire la relazione tra gli interni”, specifica Martina Zuccon.

Il concetto minimalista è portato all’estremo nella poppa che si apre verso il mare: è stata disegnata infatti una terrazza che si distende completamente sull’acqua, in cui anche tutte le informazioni tecniche che riguardano la discesa della scala, la passerella, sono nascoste, non si vede nulla. L’idea è di trasformare la barca tra il movimento e la staticità: nel movimento questo oggetto è ermetico, chiuso, compatto, l’attenzione è tutta sulla performance aerodinamica e idrodinamica per poi, invece, aprirsi nel momento in cui la barca è alla fonda. Dal pozzetto poi si apre un portello da cui si generano le scale per raggiungere la piattaforma per la discesa a mare e si configura in diversi modi diventando un’area molto ricca e vivibile.

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Mercoledì 22 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2022 16:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA