ROVIGO - Un “vendicatore” (o più di uno) dell’autovelox si aggira nel Polesine. Sono 4 gli impianti di controllo elettronico della velocità abbattuti negli ultimi due mesi lungo le strade della provincia di Rovigo. Si tratta dei velox posizionati sulla verticale della strada, montati pali di acciaio, che sono stati segati alla base con un flessibile, in ore notturne. Si suppone si tratti di atti di ritorsione per le multe, più che di puri atti vandalici. Un allarme per i sindaci dei Comuni che gestiscono gli impianti (e incassano le somme delle contravvenzioni), che promettono di reinstallarli quanto prima. Il primo ‘assaltò è stato registrato tra il 18 e 19 maggio scorsi, a Bosaro, con l’abbattimento dell’impianto posizionato sulla strada statale 16, per le auto in arrivo da Ferrara.
A fine maggio ha fatto la stessa fine il palo di sostegno dell’autoveox sulla regionale 482 , a Giacciano con Baruchella. Il 19 luglio il copione si è ripetuto sempre con il l’ autovelox di Bosaro, che nel frattempo era stato rimontato. L’ultimo velox decapitato è stato quello di Taglio di Po, a Mazzorno Destro sulla provinciale 46: stesse modalità, segato uno dei pali si supporto. In tutti i casi è stata fatta denuncia ai Carabiniri. Le strade del rodigino non sono l’unico incubo degli automobilisti. A Cadoneghe - riferisce il Corriere del Veneto - i due autovelox installati presenti lungo la regionale 307 del Santo hanno fatturato dal 23 giugno ad oggi 24mila sanzioni. Gli automobilisti si sono mobilitati, facendo ricorso, attraverso l’associazione Altvelox, alla Procura e all’Anac perchè il Comune si era ‘dimenticatò di posizionarene la segnaletica verticale che per legge deve segnalare la presenza dell’impianto.