ROMA – «Entro il 2030, il Gpl distribuito in Italia sarà composto per almeno il 40% da una miscela bio e rinnovabile», lo ha anticipato a Roma nel corso della Lpg Week Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, uno degli enti che ha organizzato l'evento assieme alla World Lpg Association e alla Liquid Gas Europe. Significa che il gas petrolifero liquefatto diventerà ancora più sostenibile e, tra l'altro, continuerà a poter venire impiegato nei motori attualmente in commercio senza necessità di modifiche. Le verifiche effettuate su strada e in laboratorio ne attestano il rispetto degli standard Euro 6d e, anche se per il momento solo in laboratorio, anche di quelli Euro 7 nella loro applicazione più severa.
Già oggi il Gpl ha emissioni più contenute rispetto a benzina e diesel - fra l'81 e il 92% di particolato, fra il 53 e il 68% di Nox, e fra il 18 e il 34% di Co2 i meno – ma con il bioGpl il bilancio ambientale migliorerà ulteriormente visto che la diffusione di anidride carbonica scenderà fra il 10 e il 15% con la nuova miscela. «Entro il 2050 otterremo un ulteriore taglio delle emissioni di Co2», ha tuttavia assicurato Arzà, riferendosi alla soluzione con un utilizzo ancora maggiore di componenti sostenibili (fino all'80%). Il nuovo combustibile italiano è composto da Gpl, bioGpl e dimetiletere rinnovabile, ricavato dalla lavorazione dei rifiuti organici.
Nel corso dei lavori della Lpg Week, ospitata per la prima volta in Italia, lo stesso Arzà ha anche dichiarato di «aver avuto la conferma che l’Italia continuerà ad incalzare le istituzioni europee affinché la normativa europea includa i carburanti e combustibili bio e rinnovabili tra quelli carbon neutral come già previsto in pareri espressi da alcune commissioni del Parlamento Ue». Gli organizzatori hanno informato che all'evento hanno preso parte oltre 2.000 visitatori, tra aziende, decision maker e associazioni provenienti da più di 110 nazioni.
Due gli studi presentati a Roma: uno della Innovhub di Milano, che ha testato su tre veicoli la nuova miscela sostenibile, e uno del Politecnico di Milano, che ha analizzato la sostenibilità delle varie alimentazioni, elettrica inclusa, sulla base dei dati legati all'intero ciclo di vita giungendo alla conclusione che «non ci sono fonti o vettori energetici, anche se pienamente rinnovabili, in grado di garantire una riduzione del 100% dell’impatto sui cambiamenti climatici». Il bioGpl è un'opzione competitiva, anche se non ne è stato annunciato il possibile prezzo: attualmente il Gpl per autotrazione (4.600 stazioni di rifornimento in Italia per servire un parco circolante di 3 milioni di veicoli) si può acquistare anche a 0,7 euro per litro. La crisi ha rilanciato l'opzione bi-fuel: tra gennaio e ottobre le immatricolazioni sono salite del 26% e valgono il 9% del mercato nazionale.