Skoda, un marchio che ha fatto della solida concretezza la sua arma vincente, indicando esattamente un secolo fa (la Divisione Auto è stata fondata a Plzeň nel 1923) una strada dalla quale il brand ceco non si è mai discostato, neppure dopo l’acquisizione del 1991 da parte del gruppo Volkswagen. Ne offre una convincente conferma la Superb, ammiraglia magari meno appariscente di molte concorrenti, ma che nell’uso pratico dimostra di meritare ampiamente i “gradi” grazie al comfort, all’abitabilità generosa e a contenuti che rappresentano il meglio di ciò che la sterminata “banca degli organi” di Wolfsburg mette a disposizione delle tante stelle della sua articolata galassia.
Sono tutte qualità che la quarta generazione promette di ribadire in misura ancora più accentuata, come tiene a sottolineare la comunicazione aziendale parlando di una vettura più grande, emozionale e dinamica della precedente, pronta a continuare la storia importante di una dinastia nata nel 2001. Con il cambio di generazione, l’ammiraglia ha anche “cambiato casa”. La produzione ha infatti preso il via il 1° dicembre nello stabilimento di Bratislava per lasciare alla storica “culla” di Kvasiny, in Repubblica Ceca, la possibilità di incrementare la produzione della Octavia ,come previsto dalle strategie del gruppo.
Proposta come di consueto con due varianti di carroizzeria (berlina hatchback a due volumi e cinque porte e station wagon) sbarcherà nelle concessionarie – con un listino non ancora comunicato – nei primi mesi del 2024, in coincidenza con il novantesimo compleanno di un nome che a Mladà Boleslav è ormai un’autentica leggenda. La versione familiare, poi, ha ottenuto un riconoscimento particolarmente prestigioso, visto che Wolfsburg le ha affidato il compito di sviluppare e tenere a battesimo la base tecnica della nuova Volkswagen Passat Variant con cui condivide il sito produttivo. A proposito di riconoscimenti e dimostrazioni di fiducia, a Skoda è stata anche attribuita la responsabilità di sviluppare, per conto di tutti i marchi del gruppo, i piccoli motori a benzina (da 1.0 a 1.6 di cilindrata) destinati ai mercati in cui la rivoluzione elettrica richiederà più tempo per imporsi.
Sempre basata sulla piattaforma modulare trasversale Mqb, ma nella versione Evo che ha migliorato la rigidità torsionale e determinato una maggiore apertura verso nuove motorizzazioni, la nuova Superb è cresciuta in lunghezza di 43 mm nel caso della berlina e di 40 in quello della wagon, che misurano rispettivamente 4.912 e 4.902 mm. Questo dato, combinato con la riduzione di 15 mm della larghezza (ora di 1.849 mm per entrambe le declinazioni di carrozzeria), concorre a definire il look di una vettura più snella e filante, oltre che più confortevole per i passeggeri, anche quelli di alta statura, grazie all’altezza che – aumentata fino a sfiorare gli 1,5 metri – ha regalato più spazio sopra la testa agli occupanti (anche se di alta statura) di entrambe le file di sedili. Un’evoluzione che ha giovato anche alla capacità di carico, visto che quando l’equipaggio è al completo – e quindi non si possono abbattere gli schienali dei sedili posteriori – il vano riservato ai bagagli ha raggiunto i 690 litri (+30) nel caso della station wagon, l’unica di cui è prevista la commercializzazione in Italia.
Tre gli interventi estetici, particolarmente evidenti sono quelli che hanno reso il look ancora più coerente con il linguaggio stilistico del marchio battezzato “Modern Solid”, tra cui spiccano il nuovo disegno della calandra ottagonale, sopra il quale campeggia il logo del marchio e le strisce decorative del paraurti anteriore in Unique Dark Chrome, un sofisticato motivo stilistico. Tra gli elementi che oltre al look concorrono anche alla funzionalità troviamo i gruppi ottici anteriori con tecnologia Matrix Led di seconda generazione, oltre che una serie di dettagli – il nuovo disegno dei retrovisori esterni, la più accentuata inclinazione del parabrezza, i montanti anteriori con i deflettori antipioggia – finalizzati non solo a rendere più filante e aggressivo l’aspetto della Superb, ma anche a migliorarne il comportamento aerodinamico. Lo come certifica il coefficiente di resistenza aerodinamica Cd che è di 0,23 nel caso della berlina e di 0,25 per la wagon, valori che rappresentano rispettivamente un miglioramento del 10 e del 15% rispetto al modello precedente.
Nell’abitacolo si fa notare una novità assoluta per questo modello: il display flottante e indipendente del sistema di infotainment che svetta al centro della plancia e che può essere da 10 o da 13 pollici sotto il quale si trovano i tre “smart dial” circolari del diametro di 32 mm.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, la nuova Superb offre la scelta fra sei possibili alternative: tra le unità a benzina troviamo un moderno 1.5 da 150 cv con tecnologia mild hybrid a 48 volt e un 2.0 da 204 cv nella versione a due ruote motrici e da 265 cv in quella con trazione integrale. Stesse modalità di trazione per i due turbodiesel 2.0 da 150 o 193 cv, mentre al vertice della gamma c’è il benzina 1.5 Tsi Phev con propulsione ibrida plug-in, due ruote motrici, 204 cv e cambio automatico Dsg doppia frizione con 6 marce rispetto alle 7 di tutte le altre versioni.