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BRISTOL - La nuova era di Alpine, il marchio sportivo e alto di gamma del gruppo Renault, comincia nella stessa città dove è finita quella del Concorde, l’ambizioso progetto frutto della collaborazione tra Francia e Gran Bretagna, a Bristol. È l’era elettrica, quella del “Dream Garage” (il garage dei sogni) del costruttore di Dieppe del quale la versione di serie della A290_β svelata in un hangar dove si fabbricava l’aereo supersonico mandato in pensione 20 anni fa (l’ultimo volo, peraltro simbolico, risale al 2003) costituisce il primo dei tre modelli. Sarà «un’auto sportiva di nuova generazione, cento per cento elettrica, pensata per risvegliare lo spirito di competizione di ognuno di noi e reinventare la sportività nella vita quotidiana», sintetizza Laurent Rossi, il Ceo di Alpine. In attesa della vettura che sostituirà la A110 e del crossover GT elettrico, l’intrigante showcar anticipa la firma luminosa a doppia “X” che caratterizza il frontale e che potrebbe identificare anche altre future auto del marchio francese.
Sviluppata sulla stessa piattaforma della nuova Renault 5 a zero emissioni, ma – almeno come concept – più lunga, la Alpine A290_β monta vistosi passaruota, elementi aerodinamici laterali e, tra le altre cose, un parabrezza anteriore che scivola in profondità nel cofano anteriore. Il costruttore non ha fornito alcun dato tecnico, ma poiché si è affidata a Michelin per lo sviluppo di pneumatici specifici da 19” per «garantire prestazioni, agilità e controllo ottimale in ogni circostanza» e poiché ha ordinato a Brembo un impianto frenante a 4 pistoncini con specifiche importanti (lo stesso della A110) appare scontato che avrà prestazioni che la distingueranno. Sarà un’auto peperina e di sicuro a trazione anteriore se ricalcherà quella che ha girato dentro l’hangar britannico e che beneficia già dell’omologazione per la pista della Fédération Française du Sport Automobile. Ma non è questa la vettura sportiva che il costruttore transalpino aveva annunciato di sviluppare assieme a Lotus, il blasonato marchio d’Oltremanica controllato dai cinesi di Geely.
Alpine fa riferimento al torque vectoring e pertanto non sarebbe escluso un doppio motore, ma il modello di serie sarà alimentato da una sola unità. Antonino Labate, il manager italiano chiamato da Luca de Meo, Ceo del gruppo Renault, per affidargli Sales, Marekting e Customer Experience di Alpine non ha dubbi: «È una hot hatch che farà sognare gli amanti dell’auto». Lo stesso Rossi parla di «grandi emozioni sia per il conducente sia per i passeggeri». Il concept di Alpine ha un’anima corsaiola camuffata con proporzioni urbane: 1,85 di larghezza e 1,48 di altezza. E da una impostazione classica a cinque porte, peraltro abbinata a tecnologie raffinate, come lo schema multilink per le sospensioni posteriori destinate a bilanciare la spinta sull’asse davanti. L’abitacolo, per quanto suggestivo e avveniristico con la sua configurazione a tre posti con il conducente in posizione centrale e avanzata, non sopravviverà alla prossima fase delle sviluppo e assumerà una fisionomia adatta alla quotidianità. I sedili sportivi potrebbero avere un futuro pur avendo una struttura interamente in carbonio grezzo: un omaggio alla leggerezza di Alpine, che ha invece fatto la spesa in Italia per le cinture di sicurezza da competizione, della piemontese Sabelt.
La lettera Beta che compone la sigla che identifica il modello riguarda proprio il passaggio intermedio della messa a punto. Il “2” indica invece il segmento di riferimento, cioè il B, e il “90” la futura gamma lifestyle di cui farà parte. Per celebrare il debutto del concept Alpine ha chiamato anche i propri due piloti di Formula 1, i francesi Esteban Ocon e Pierre Gasly. La vettura di serie andrà in produzione già l’anno prossimo. L’assemblaggio non avverrà però a Dieppe, dove è stato ampliato lo stabilimento, ma nella ElectriCity della Losanga, a Duoai, dove verranno fatti anche affluire i motori elettrici, fabbricati sempre in Francia, ma a Cléon. Anche l’avvio della commercializzazione è previsto per il 2024, verosimilmente dopo quello della sorella Renault 5.