Car Design Award, premiata Bmw per il progetto Vision Neue Klasse, Volvo per la EX30 e Kia per il suo Brand design language
Volvo, prodotta ultima vettura diesel. Casa svedese: “ulteriore passo verso elettrico”. La XC90 a gasolio destinata al museo
Volvo, piccola al top: la tecnologica EX30 apre una nuova era
Basta accomodarsi (e proprio il caso di dirlo, visto il comfort garantito dai sedili) al posto di guida della Polestar 2 per avere l’immediata percezione di una vettura tecnologicamente all’avanguardia. La plancia sgombra da interruttori e pulsanti (invece numerosi sulle razze del volante) è dominata dal display verticale da 11,15 pollici che sembra un tablet appoggiato alla consolle centrale.
È un grande schermo delegato a gestire numerose funzioni, compresi i servizi Google (Assistant, Maps con supporto specifico per la mobilità elettrica e Google Play Store) che la Polestar 2 è la prima al mondo a integrare direttamente a bordo, semplificandone l’utilizzo grazie anche alla capacità di comprendere il linguaggio naturale e alla disponibilità di un software che l’aggiornamento a distanza Ota (Over the air) garantisce sempre allo stato dall’arte. Gli interventi in remoto sono facilitati dall’app Polestar che tramite lo smartphone consente di chiudere le portiere, controllare la carica della batteria e attivare il climatizzatore.
Il secondo, grande display (12,3 pollici) di fronte al guidatore, ben visibile attraverso la corona del volante, offre le informazioni più importanti, selezionabili secondo due modalità: Calm visualizza la velocità e la carica della batteria con i livelli di potenza e rigenerazione, mentre Navigation relega queste indicazioni nella parte inferiore dello schermo, privilegiando la cartografia con le informazioni relative al percorso programmato.
Innovativa e originale la funzione “Sleep” che consente all’auto di sfruttare al meglio i meritati periodi di riposo: quando è parcheggiata di notte la Polestar 2 entra in uno stato sospeso che mantiene attive solo le funzionalità di sicurezza, salvo “svegliarsi” istantaneamente quando il guidatore la sblocca. Dopo 72 ore di inattività, però, il sonno diventa più profondo al fine di minimizzare il consumo di energia e il risveglio richiede un tempo leggermente superiore, ma sempre nell’ordine di pochi secondi.
Come emanazione della Volvo, il nuovo brand non poteva che attingere dalla “casa madre” le risorse di sicurezza che hanno fatto del costruttore svedese un indiscusso punto di riferimento a livello mondiale. Tra i tanti dispositivi spicca lo “Spoc block”, specifico per le auto elettriche in quanto finalizzato a proteggere le batterie nel caso di un impatto laterale o sfalsato particolarmente violento.
ACCEDI AL Leggo.it
oppure usa i dati del tuo account