La Cupra Born

Su strada con l'elettrizzante Born, la compatta che apre l'era a zero emissioni di Cupra

di Mattia Eccheli
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BARCELLONA – Nato in inglese oppure un quartiere di Barcellona in spagnolo. Per la prima elettrica a marchio Cupra, il nuovo brand alto di gamma del gruppo Seat, il nome Born dice già molto, ma non tutto. Spiega la sorta di nuovo inizio e riporta alle radici catalane del costruttore. Ma la parola d'ordine è “impulso”. Al cambiamento. Con le sue emissioni zero e le sue ambizioni di valere la metà dei volumi futuri (nel 2024 arriverà anche la Tavascan, naturalmente un Suv e naturalmente elettrico, e l'anno dopo debutterà la vettura per la mobilità urbana), la Born incarna le aspirazioni di Cupra in termini di sostenibilità: nei profitti e nei confronti dell'ambiente.

La Cupra Born è la declinazione spagnola della Id.3, con la quale condivide praticamente tutto. Dal punto di vista estetico, le soluzioni ramate che caratterizzano il marchio rendono le vettura spagnola più convincente e meno “anonima”. Dal punto di vista tecnico, invece, la compatta catalana da 4,32 metri di lunghezza fabbricata a Zwickau, in Germania, offre le stesse soluzioni della gemella, entrambe sviluppate sulla piattaforma Meb. Ci sono l'inclinazione spinta del parabrezza con i due montanti anteriori laterali, il lunotto posteriore che non esalta la visibilità e spicca l'assenza del classico tunnel centrale all'interno dell'abitacolo. Ci sono il non proprio funzionale cruscotto collegato direttamente al volante e l'ancora meno comodo comando per impostare l'andatura (avanti, indietro e forte rigenerazione dell'energia) piazzato dietro al volante, sul lato destro. Si potrebbe discutere anche sulla nuova “pulsanteria” che semplifica lo sterzo, ma in Cupra giurano che è solo questione di abitudine e che chi l'ha guidata a lungo si è già abituato alla soluzione.

Il grande schermo centrale è stato sistemato con un'angolazione e un'altezza che favoriscono chi conduce. L'intera partita si gioca così su autonomia, ricarica e prezzo. Perché le prestazioni e le motorizzazioni sono quelle già note. Si tratta di una variante da 150 cavalli e 310 Nm di coppia che abbinata alla batteria da 45 kWh di capacità netta assicura fino a 340 km di percorrenza, di un'altra da 204 cavalli con accumulatore da 58 kWh per 424 chilometri di raggio d'azione e la più prestazionale versione Born e-Boost da 231 cavalli (fino a un massimo di 30'', anche in base all livello di energia ancora disponibile) e sempre 310 Nm di coppia che con l'identica batteria da 58 kWh è accreditata di 420 chilometri. La stessa declinazione sarà a listino anche con l'accumulatore “maxi” da 77 kWh e pertanto in grado di arrivare fino a 540 chilometri di percorrenza.

Indipendentemente dal marchio, come altri modelli elettrici o plug-in, anche la Cupra Born diventa meno accessibile senza gli eco incentivi governativi. Il prezzo scontato di lancio è di 37.250, circa 1.700 euro in meno rispetto al listino ufficiale, altrimenti c'è l'opzione da 295 euro al mese con rata iniziale di poco superiore al bonus pubblico per le elettriche (11.000 euro). Entrambe le soluzioni si riferiscono alla variante da 204 cavalli con batteria da 58 kWh. È possibile che per ordini e contratti i clienti decidano di essere attendisti, ovvero di aspettare tempi più propizi e di beneficiare dei contributi per la conversione.

Anche per effetto dei colori della carrozzeria, la Born è elegante. È ben piazzata e ovviamente silenziosa su strada. L'impianto frenante è convincente e quando si accelera la vettura risponde con immediatezza. Lo sterzo è sincero e anche in curva l'elettrica spagnola non tentenna. Gli interni sono decisamente curati e ben rifiniti, con superfici piacevoli da toccare.

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Giovedì 14 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 15-10-2021 08:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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