Un test del sistema ProPilot su una Nissan

Nissan avanti con elettrico e guida autonoma: ProPilot su Qashqai, poi anche su Leaf

di Sergio Troise
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GINEVRA - L’auto elettrica ma non solo: Nissan porta avanti con convinzione anche il piano mirato allo sviluppo della guida autonoma, ponendosi l’obiettivo di perfezionare la tecnologia e, soprattutto, di renderla accessibile a chiunque. “Non è una cosa ordinaria, ma siamo molto avanti nella sperimentazione e già in grado di offrire prodotti avanzati ai nostri clienti” ha dichiarato a Ginevra Ponz Pandikuthira, manager indiano che ricopre il ruolo di vice presidente con delega alla pianificazione del prodotto di Nissan Europa.

Nello stand di Ginevra la casa giapponese ha esposto il nuovo Qashqai, annunciando che nel corso del 2017 il crossover dei record sarà dotato, oltre che del sistema di frenata automatica con riconoscimento del pedone, anche del sistema di guida semi autonoma “ProPilot”, dispositivo in grado di regolare autonomamente sterzo, accelerazione e frenata per l’uso in autostrada su corsia singola, sia in condizioni di traffico intenso sia ad alte velocità. E Ponz Pandikuthira ha svelato che «la prossima generazione della Leaf (l’auto elettrica più venduta nel mondo, ndr) disporrà di un sistema simile, in quanto auto elettrica e guida autonoma devono procedere di pari passo».

«Il nostro piano – ha ricordato il manger indiano della casa giapponese – si chiama Intelligent Mobility ed è mirato ad un uso razionale dell’auto, che deve rinnovarsi profondamente pur rimanendo accessibile a chiunque. Non è un lavoro facile, ma noi abbiamo tracciato da tempo la road map e la stiamo seguendo con convinzione. Arriveremo a zero emissioni e zero incidenti mortali seguendo tre direzioni: guida autonoma, evoluzione dell’elettrico, connettività e integrazione dell’auto con l’ambiente in cui opera».

Ma l’auto elettrica avanza lentamente e la guida autonoma solleva ancora molti dubbi. Su che cosa fonda tanta fiducia? Ponz Pandikuthira non ha dubbi: «A noi risulta che gli automobilisti di oggi chiedono cose molto diverse rispetto a qualche anno fa. Perciò abbiamo deciso di scendere in campo e di essere parte attiva del cambiamento. Con Leaf l’auto elettrica ha fatto passi da gigante, con il tempo diventerà meno costosa, e già oggi è più accessibile in quei paesi dove i governi si dimostrano più sensibili ai problemi ambientali».

E per l’automazione? «Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, mirati all’automazione totale, in Giappone abbiamo riscontrato una risposta molto positiva con il sistema ProPilot montato sulla Serena: il 60% degli utenti si è detto soddisfatto. Per ora il sistema gestisce la marcia all’interno della singola corsia, ma nel 2018 debutterà la gestione di corsie multiple, mentre nel 2020 potrà affrontare anche il traffico cittadino. Certo – ammette Pandikuthira – sappiamo che non tutte le città sono uguali, che non tutti gli automobilisti si comportano allo stesso modo e che si dovranno affrontare i problemi delle diverse normative. Ma l’importante è che il processo sia avviato. Prima o poi i sistemi autonomi dovranno adattarsi e comprendere i comportamenti di tutti gli utenti della strada».

Entro quattro anni l’Alleanza Renault-Nissan lancerà più di dieci modelli autonomi. Lo aveva detto Ghosn qualche mese fa, lo ha confermato a Ginevra Ogi Redzic, il manager con un passato in Nokia, Navteq e Motorola, che si occupa specificamente dei sistemi di mobilità connessa, settore in tumultuoso sviluppo per il quale il gruppo franco-nipponico ha avviato una collaborazione anche con Microsoft, allo scopo di creare nuovi servizi per la mobilità.

Quale sarà il prossimo step nell’avanzamento dell’automazione? «La prima vettura a guida autonoma debutterà entro l’anno in Giappone» ha detto Redzic, specificando però che c’è bisogno ancora di molti test e che non sarà subito in vendita. «Nel frattempo ha aggiunto il manager - in Europa verrà montato il ProPilot sul Qashqai». Nel 2018, poi, scatterà la seconda fase del piano di sviluppo dell’Autonomous Driving, per arrivare al 2020 con un sistema pronto per le auto di normale produzione. Inizialmente si partirà con l’applicazione su un modello di gamma alta, «ma è nostra intenzione – è stato assicurato a Ginevra - rendere questa tecnologia disponibile per un pubblico sempre più ampio».
 

 

 

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Mercoledì 9 Agosto 2017 - Ultimo aggiornamento: 11-08-2017 10:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA