
Suzuki, ecco il nuovo Burgman 400: crescono comfort e prestazioni

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TORINO - Commercializzato per la prima volta nel 1998, il Suzuki Burgman 400 si è evoluto gradualmente nel tempo, rispondendo alla domanda crescente (111.144 esemplari venduti in Italia) di un pubblico sempre più affascinato dal progetto. Ha affinato negli anni le sue doti estetiche e tecniche, seguendo l’evoluzione del segmento di appartenenza, all’interno del quale si è sempre contraddistinto per la sua comodità. Alla parola Burgman qualsiasi scooterista associa la voce comfort. Da sempre. E anche oggi che ha cambiato notevolmente aspetto, a favore di un look molto più dinamico e sportivo (accentuato dalla colorazione nera con cerchi rossi), il maxi-scooter di Hamamatsu resta accogliente come pochi altri concorrenti. Ha una sella più spessa di ben 20 mm, posizionata a 755 mm da terra. È la più bassa della categoria e permette – grazie anche alla pedana rastremata – ai meno alti e a coloro che non hanno tanta esperienza con le due ruote di sentirsi più sicuri. Il comfort però non penalizza il piacere di guida, perché è cambiata la posizione in sella e con lei anche la distribuzione dei pesi. La postura è più dritta e meno rilassata, l’avantreno è più carico e tra le curve il nuovo Burgman si rivela più divertente rispetto al passato.
La ruota anteriore è ora da 15 pollici (non più 14), mentre il telaio è stato irrigidito ed è abbinato a una ciclistica di buon livello, con la sospensione Pro-Link caratterizzata dal precarico molla regolabile su sette posizioni. E, soprattutto, è diminuito notevolmente il peso complessivo: 215 kg attuali, contro i 222 kg del modello uscente. L’assetto è piuttosto morbido ma garantisce al tempo stesso un buon sostegno anche nel guidato. D’altronde il nuovo Burgman 400, sebbene sia uno scooter pensato per agevolare i suoi clienti negli spostamenti urbani, con gli accessori giusti si presta molto bene anche al turismo a breve e medio raggio.
Solo il vano sottosella si è leggermente ridotto (42 litri complessivi), ma è sempre capace di contenere un casco integrale e un demi-jet, mentre per gli oggetti più piccoli si può contare sui comodi vani portaoggetti presenti nel retroscudo (uno dei quali integra la presa da 12V per lo smartphone). A spingere il nuovo Burgman 400 ci pensa il monocilindrico a quattro tempi DOHC raffreddato a liquido da 399 cc a iniezione elettronica, che oggi guadagna l’omologazione Euro 4 e una maggiore coppia ai medio e bassi regimi: 36 Nm a 4.800 giri/min.
I consumi, secondo i dati dichiarati dalla casa, si attestano sui 4l/100 km, con le emissioni di CO2 contenute in 91 gr/km. L’autonomia passa invece dai 301 km del vecchio modello ai 337 km di quello attuale. I prezzi partono da 7.899 euro, ma fino a fine ottobre è prevista un’offerta lancio a 7.290 euro con quattro anni di garanzia inclusi. Tre, infine, le tinte disponibili: nero metallizzato, bianco perlato e grigio metallizzato.