
24h Le Mans, Blume Ceo di Porsche e di Volkswagen Group in tenda alla gara del centenario

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LE MANS – Pure con una Porsche 911 Turbo S ottocento chilometri sono tanti. Ma Oliver Blume, Ceo di Porsche e numero uno di Volkswagen Group, ha preferito la sua macchina al charter con il quale il costruttore tedesco ha fatto volare a Le Mans collaboratori e giornalisti. Il manager, 55 anni, era impegnato giovedì a Stoccarda nella celebrazione per i 75 anni di Porsche nel motorsport, occasione in cui è stato anche presentato il prototipo elettrico Mission X che se dovesse arrivare sul mercato avrà un rapporto peso potenza di 1 a 1.
Venerdì ha scelto di viaggiare con la moglie, in auto, verso il circuito francese dove oggi si conclude la 24h del centenario: Porsche è il costruttore che l'ha vinta il maggior numero di volte, ben 19. Identificato come “uomo del dialogo” e chiamato a ricucire gli strappi di Herbert Diess, il suo predecessore alla guida del gruppo, Blume ha confermato anche in questa trasferta il suo stile diverso. La 911 equipaggiata con lo skycamp, la tenda sul tetto, è la sua dimora: per il top manager e la “first lady” non è un semplice accessorio.
Il Ceo del marchio e del gruppo non dorme in albergo, ma direttamente all'interno dell'area del circuito, sopra la propria macchina, assieme alle centinaia di collaboratori ai quali il costruttore ha “offerto” la trasferta nello specifico accampamento a ridosso della pista a un prezzo di favore. Blume ha fatto gli onori di casa, si è messo in coda alla mensa come un comune mortale e non come uno che amministra il secondo gruppo automobilistico al mondo che fattura quasi 280 miliardi di euro, più del Pil della Repubblica Ceca, e che guida un marchio che ha un margine operativo del 18%.
Alla pari di un comune mortale ha sfoggiato bermuda e sandali, anche in occasione di incontri un po' più formali sul palco della struttura vicina a uno dei parcheggi dove arrivano gli ospiti. Una ventata di normalità in occasione di una passerella per centinaia di Vip, tipo gli attori Patrick Dempsey o Kad Merad (protagonista della pellicola da cui è poi stato tratto il film italiano “Benvenuti al Sud”) o la star del basket planetario James LeBron o lo stesso presidente della Federazione Internazionale dell'Auto, Mohammed Ben Sulayem, per non parlare di piloti ed ex piloti in attività e non e decina di migliaia di spettatori e tifosi.