La Audi R18 numero 8 guidata dal brasiliano Lucas Di Grassi

24 Ore di Le Mans, l'Audi R18 di Di Grassi è la più veloce nella giornata di test

di Mattia Eccheli
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LE MANS – Comunque vada, l'84° edizione della 24 Ore di Le Mans sarà uno spettacolo. Non soltanto per il numero di auto al via, sessanta, mai così tante da mezzo oltre mezzo secolo, ma anche per la crescente tensione agonistica fra i costruttori che sono in corsa per la vittoria assoluta. Oltre 23.000 spettatori hanno seguito le prove libere dello scorso fine settimana, ricambiati da qualche sorpresa, inclusa la sospensione anticipata dei test dopo un incidente. I commissari hanno anche valutato le modificate condizioni atmosferiche.

Fra i prototipi delle LMP1, la Audi R18 numero 8 guidata dal brasiliano Lucas Di Grassi (al via assieme ai colleghi Loic Duval e Oliver Jarvis) ha fatto registrare il miglior crono: 3:21.375. Il giovane ma esperto pilota che sa distribuire l'energia – la propria, ma soprattutto quella delle auto che gli vengono affidate come dimostrano il successo alla 6 Ore di Spa-Francorchamps e la leadership nella Formula E – ha tenuto a distanza le due Porsche 919 Hybrid. Il margine conferma tuttavia che i due marchi della galassia Volkswagen competono sostanzialmente sugli stessi livelli. L'altra Audi, la numero 7 (Marcel Fässler, André Lotterer e Benoit Treluyer), ha totalizzato il quarto tempo (3:22.588).

I due bolidi di Zuffenhausen hanno fatto registrare tempi di 3:22.270 (Mark Webber alla guida) e di 3:22.334 (Romain Dumas al volante e Neel Jani e Marc Lieb fanno parte dell'equipaggio). Dopo i test, il 39enne australiano che condivide la vettura numero 1 con Timo Bernhard e Brendon Hartley, ha spiegato su cosa si potrebbe giocare la gara: “La chiave è quanto si potrà guidare con singolo treno di gomme”, ha tagliato corto. “La nostra priorità nei test è stata questa”, ha aggiunto. Webber e compagni hanno compiuto 90 giri sul circuito di 13,629 chilometri. Come le altre ibride dell'LMP1, anche Porsche monta gomme Michelin.

Toyota si è dovuta accontentare del quinto e del sesto tempo. Con Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima, il miglior tempo del team Gazoo è stato di 3:23.197. La TS050 ibrida di Stéphane Sarrazin, Michael Conway e Kamui Kobayashi (supportata da Wurz, come l'altro equipaggio) ha accusato mezzo secondo di ritardo (3:23.721). A completare il quadro delle 9 vetture iscritte nell'LMP1 c'è la sfida fra le non ibride gommate Dunlop: le due Rebellion R-One (settima e ottava, ma con il terzetto Tüscher, Imperatori e Kraihamer davanti ai Prost, Piquet e Heidfeld) e la CLM P1/01 del Bykolles Racing Team sono staccate di sei secondi.
 

 

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Martedì 7 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 23:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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