La Porsche 919 Hybrid numero 2 della classe regina, la LMP1, di Neel Jani che condivide con il francese Romain Dumas e con il tedesco Marc Lieb

24h di Le Mans, nelle prime qualifiche è subito doppietta Porsche

di Claudio Margarita
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LE MANS – Neel Jani potrebbe aver regalato a Porsche la pole position dell'84° 24 Ore di Le Mans (18/19 giugno) con un giorno di anticipo. Il suo tempo di 3:19.733, tra l'altro ottenuto con un po' di traffico nel finale, sembra difficile da migliorare perché nella seconda sessione di qualifiche, quella di oggi, è prevista pioggia. “A dire il vero ci sono margini per fare meglio”, ha ammesso Jani, ma di sicuro non con la pista bagnata. L'elvetico guida la 919 Hybrid numero 2 nella classe regina, la LMP1, che condivide con il francese Romain Dumas e con il tedesco Marc Lieb. La più attesa delle due Porsche, la 1, è pilotata dallo neozelandese Brendon Hartley, dall'australiano Mark Webber e dal tedesco Timo Bernhanrd, che ha completato i 13.629 chilometri del circuito in 3:20.203, cioè il secondo miglior tempo.


La grande delusa della tornata inaugurale è certamente Audi, le cui due R18 sono quinta e sesta. Nelle libere dei giorni scorsi, il brasiliano Lucas di Grassi aveva fatto registrare il miglior tempo, ma ieri i bolidi ibridi dei Quattro Anelli sono rimasti al di sotto delle attese. Con l'auto numero 8, Di Grassi (l'equipaggio è completato da Duval e Jarvis) è riuscito a precedere soltanto i compagni di scuderia Fässler, Lotterer e Treyluer, chiudendo il miglior giro in 3:22.780, vale a dire un ritardo di 2,733 secondi dalla Porsche più veloce. Un abisso, soprattutto adesso che si fa sul serio. L'altra Audi è staccata di oltre 3 secondi: un distacco troppo grande per essere vero.


Toyota e la scuderia Gazoo non possono che essere soddisfatti del terzo e quarto posto provvisorio. In particolare per il tempo della TS050 Hybrid affidata a Conway, Kobayashi e Sarrazin: il francese ha girato in 3:20.737, ad appena mezzo secondo dalla prima fila della seconda Porsche. Più importante il ritardo dell'altra Toyota, quella di Davidson, Buemi e Nakajima (2,170 secondi), peraltro penalizzata da qualche problema all'elettronica del veicolo.


L'unico vero colpo di scena fra le vetture non ibride è stata l'assenza della scuderia ByKolles, che ha così lasciato campo libero al team Rebellion che ha piazzato in quarta fila il trio della R-One numero 13 Tuschler, Imperatori e Kraihamer (6,853 di ritardo dalla vetta) e l'equipaggio delle 12 Prost, Heidfeld e Piquet (altri 8 decimi di distacco). Nella LMP2, il miglior tempo è stato quello di René Rast su Oreca numero 26 della G-Drive: 3:36.605. Rast, che corre assieme a Stevens e Rusnov, ha preceduto di 57 centesimi la sorprendente Alpine di Cheng, Tung e Panciatici.


Oggi tra le 19 e le 21 e le 22 e mezzanotte sono in programma il secondo ed il terzo turno delle qualifiche. La speranza del pubblico (ma anche dei piloti) è che le previsioni del tempo non vengano confermate (il cielo dovrebbe rasserenarsi in tarda serata) e che i bolidi possano girare in condizioni ottimali. Se non altro perché secondo lo stesso Jani “oggi (ieri per chi legge. Ndr) nessuno ha veramente centrato un buon giro”. E se lo dice il più veloce....
 

 

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Giovedì 16 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 17-06-2016 14:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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