La Ford GT di Franchitti, Priaulx e Tincknell

Le Mans, nelle qualifiche delle GTE le Ford vanno come missili, ma resta l'incognita pesi

di Raffaela Pace
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LE MANS – Nella classe GTE, il primo turno di qualifiche alla 24 Ore di Le Mans ha riservato parecchie sorprese. Forse perfino qualcuna di troppo, considerato l'andamento della stagione finora e, soprattutto, i provvedimenti di FIA e ACO sul BOP, il bilanciamento dei pesi per “livellare” le prestazioni e rendere più interessanti le competizioni. Nella GT Pro, le nuove Ford GT sono andate come missili rimanendo davanti a tutti i rivali. Le due auto dell'Ovale Blu del Ganassi Team americano hanno girato in 3:51.185 (Dirk Müller, auto 68 assieme a Hand e Bourdais) ed in 3:51.497 (Ryan Briscoe, 69, in compagnia di Westbrook e Dixon).

Fino a quando Müller non ha deciso di dare fondo a tutte le riserve, il miglior crono era quello di Gimmi Bruni al volante della Ferrari 488 GTE (3:51.568), che ha conservato la terza posizione provvisoria per la AF Corse. Poi, le altre due GT, quelle del Ford Chip Ghinassi team britannico: Harry Tinckell ha girato in 3:51.590 (Franchitti e Priaulx gli altri due membri dell'equipaggio), mentre la “gloriosa” auto 66 (omaggio al primo successo di Ford a Le Mans) di Pla, Mücke e Johnson ha un tempo 3:52.038.

La classifica ha fatto arricciare il naso ad Antonio Garcia, che alla Le Mans sarà in pista con la Corvette numero 63 assieme a Magnussen e Ricky Taylor. Lo spagnolo ha ironizzato con un tweet postato sotto la foto dei tempi: “When all at the sudden most people "remember how to drive”, che suona come “quando all'improvviso la maggior parte della gente ricorda come si guida”. Ford, che ha beneficiato del recente “aggiustamento” dei pesi (che ha penalizzato Ferrari), insomma, avrebbe "camuffato" le prestazioni finora.

Peraltro, la Corvette C7.R del Cravattino di Gracia non è esattamente al di sopra di ogni sospetto, visto che è stata la più lenta di tutte la classe GT Pro (peraltro penalizzata anche un "dritto" fuori pista di Taylor), tanto che anche quattro vetture della GT Am l'hanno preceduta. È probabile (possibile) che scuderie e piloti “giochino” ancora sui tempi per forzare FIA e ACO a intervenire ancora sul BOP.

La seconda Ferrari, quella dei leader della classifica di categoria del WEC (di cui Le Mans è la prova più importante, tanto che assegna il doppio dei punti), Sam Bird e Davide Rigon (in Francia assieme ad Andrea Bertolini), è sesta a quasi 1,3 secondi dalla miglior GT. Giancarlo Fisichella (Risi Competizione) ha regalato qualche emozione mandando la terza Ferrari 488 (settimo tempo) sulla ghiaia, così come ha fatto anche Liam Griffin (Aston Martin numero 99). Per Porsche (unico costruttore rappresentato in tre classi: LMP1, GT Pro e GT Am), Aston Martin e Chevrolet sembrerebbe non restare altra scelta che puntare su strategia e affidabilità: i distacchi dalle vetture più veloci sono nell'ordine di almeno 3 secondi al giro.

Nella GT Am, la Ferrari 458 gommata Michelin della scuderia Clearwater dell'equipaggio Mok, Sawa e Bell ha girato in 3:56.827 ed è riuscita a tenersi alle spalle la quotata Aston Martin numero 98 (pneumatici Dunlop) di Dalla Lana, Lamy e Lauda (meno di 4 decimi di ritardo) che ha preceduto le due auto italiane di AF Corse: la 55 di Scott, Griffin e Cameron e la 83 di Perrodo, Aguas e Collard. La prima Corvette è quinta, seguita dalla Ferrari della Formula Racing e da due Porsche 911 RSR.
 

 

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Giovedì 16 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 17-06-2016 15:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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