MONTECARLO - Dal 26 al 29 settembre si è svolto, nella scintillante cornice di Montecarlo, lo Yacht Show del Principato di Monaco, salone dedicato alla nautica di lusso, ovvero riservato a imbarcazioni di misura compresa tra i 25 e i 100 metri di lunghezza, destinate a un pubblico decisamente particolare: gente che arriva nel vicino aeroporto di Nizza a bordo di aerei privati, prosegue in elicottero o in limousine, soggiorna negli hotel più esclusivi del Principato e della Costa Azzurra e acquista una nave da diporto impegnandosi a pagare cifre inimmaginabili per la gran parte dei comuni mortali. Per farsi un’idea, basti dire che il biglietto d’ingresso a Porto Hercules, magari solo per dare un’occhiata a questo teatro dei sogni, costa dai 300 ai 1000 euro (a Genova, tanto per dire, ne bastano 15).
Tra super yacht e mega yacht sono state 120 le imbarcazioni esposte. Davano un’immagine di opulenza, ma rappresentavano anche lo stato dell’arte di una innovazione costante, che negli ultimi anni ha trasformato i panfili d’una volta in navi da diporto avanzate nello stile, nella tecnologia, nell’efficienza. Progettisti, designer, motoristi, tutti hanno fatto passi da gigante. I cantieri, dopo gli anni della crisi economica post 2008, si sono fatti trovare pronti all’appuntamento con la ripresa, a fronte di forti investimenti e di impegno costante nelle attività di ricerca e sviluppo.
Il Made in Italy, in questo contesto prestigioso, recita un ruolo di primissimo piano, come emerge dallo studio sullo yachting di lusso presentato proprio a Montecarlo da Nautica Italia e Deloitte. In un quadro globale che nei primi 9 mesi del 2018 ha registrato nel mondo un aumento delle consegne di super yacht del 13,5% (nel 2017 le consegne sono state 141, di cui 131 imbarcazioni a motore e 10 a vela) e una considerevole crescita degli ordini (328 i super yacht in costruzione, 25 in più rispetto a dicembre 2017), i nostri cantieri hanno confermato la leadership in termini di unità consegnate: il 39% del totale globale 2017 è made in Italy.
In termini di stazza i cantieri italiani hanno una quota del 22% dei superyacht consegnati, posizionandosi così in terza posizione dietro a Germania (33%) e Olanda (25%); ma nel segmento che comprende gli yacht sotto i 50 metri, l’Italia si conferma leader mondiale, con una quota del 45,3% sulle unità consegnate. Tutto ciò senza contare gli innumerevoli progetti commissionati per le imbarcazioni superiori ai 50 metri, dove spiccano lo stile e le qualità nautiche del miglior Made in Italy.
«La nostra industria nautica è leader sia in capacità produttiva che in termini di ordini e consegne. Ma è prima di tutto riconosciuta a livello internazionale per il continuo processo di ricerca e sviluppo e per il saper coniugare la tradizione artigianale con le migliori menti progettuali e il design d’eccellenza. Il tutto, realizzato da una filiera produttiva unica a livello mondiale, che si sta specializzando ulteriormente anche nel segmento sopra i 50 metri”. Queste le parole pronunciate a Monaco dal presidente di Nautica Italiana Lamberto Tacoli. Il quale ha aggiunto: “Non a caso l’Italia è capofila anche nei segmenti più innovativi, quali la grande vela high tech e gli explorer. Ora ci attende una grande sfida – ha concluso Tacoli – far comprendere ancor di più alle nostre istituzioni il valore prezioso dell’indotto economico e occupazionale generato dall’industria nautica nel suo complesso».