La nuova Toyota Century da berlina diventa SUV e adotta la propulsione ibrida plug-in. L'ammiraglia giapponese è realizzata in larga parte a mano è tutto è studiato per il comfort, l'esclusività e la personalizzazione.

Toyota Century, l’ammiraglia giapponese per antonomasia diventa SUV ed ibrida plug-in

di Nicola Desiderio
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L’ammiraglia giapponese diventa SUV ed elettrica plug-in dopo 55 anni. È la Toyota Century che, nata nel 1967 come berlina di rappresentanza e diventata ben presto la vettura ufficiale dell’imperatore del Giappone, oggi abbandona le forme classiche per abbracciare quelle più in voga, ma anche per accogliere un sistema di propulsione ibrido plug-in.

Una trasformazione dunque doppia dopo quella già parziale avvenuta nel 2018 quando con la terza generazione aveva montato il sistema ibrido della Lexus LS di precedente generazione da 431 cv composto da un V8 5 litri a benzina e la tipica trasmissione con rotismo epicicloidale che lo collega in presa diretta con due motogeneratori e fa anche da cambio a variazione continua di rapporto. In precedenza la Century aveva montato un V12 5 litri da 280 cv che ha un valore storico poiché è stato il primo e l’unico motore di tale frazionamento prodotto in Giappone. Un particolare che, insieme ad altri, ha dato alla Century un carattere di esclusività e sacralità particolare, ben al di sopra anche di quello posseduto dalle Lexus.

La prima Century fu infatti pensata per celebrare nel 1967 la nascita del fondatore della Toyota, Sakichi Toyoda ed è anche la prima auto con le Tre Ellissi ad avere ospitato, in modo sperimentale un sistema ibrido nel 1975 che però, a differenza di quelli poi utilizzati, era in serie e aveva come parte termica un motore a turbina. L’aura della Century è stata ulteriormente rafforzata da essere diventata ben presto l’auto ufficiale dell’imperatore, anche se gli esemplari realizzati a questo scopo erano nettamente più lunghi, avevano portiere posteriori incernierate all’indietro e particolari davvero regali come il gradino in granito ribassato per permettere alle donne di entrare ed uscire in kimono, il cielo in carta di riso, i sedili rivestiti in lana e le tendine posteriori in seta.

Inoltre, la Century ha sempre seguito un percorso produttivo esclusivo, praticamente artigianale anche per la carrozzeria che è ribattuta a mano e riceve 7 strati di verniciatura e 5 passaggi in forno per un tempo complessivo di 30 ore. Tempi da vera fuoriserie per un’auto che finora è stata prodotta in volumi non superiori alle 50 unità annue. Ecco perché la Century è qualcosa di veramente speciale. Storicamente avuto solo tre generazioni e dunque ognuna di esse ha rappresentato un evento, forse ancora di più oggi dove si registra l’evoluzione verso il SUV e verso un ulteriore stadio del processo di elettrificazione, quello con la batteria ricaricabile.

Per lo stile, i tecnici giapponesi dicono di essersi ispirati alla spola del telaio tessile, un tema quasi sacro per un’azienda come la Toyota che è partita proprio da lì e che è ancora fonte di ispirazione per alcune attività come Woven, società che si occupa di innovazione e di incubazione di start-up, e Woven City, la città costruita da zero ai piedi del monte Fuji per sperimentare la nuova mobilità. Al telaio che si ferma in caso di problemi all’ordito è anche ispirato il sistema produttivo che la casa giapponese ha applicato per prima e basato sul just-in-time e la jidoka ovvero l’autoattivazione. La Century contiene inoltre simboli che rimandano all’immortalità e ai miti giapponesi come la fenice che campeggia sulla calandra.

L’uccello che rinasce dalle ceneri non manca anche sulla nuova Century che è lunga 5,205 mm, larga 1.990 mm, alta 1.805 mm e con un passo di 2.850 mm. La base di partenza è la piattaforma GA-K mentre per il sistema di propulsione utilizza quello da poco presentato sulla Lexus TX, un SUV inedito di grandi dimensioni con tre file di sedili che nella versione 550h+ ha un V6 3.5 accoppiato a due motogeneratori anteriori e ad uno posteriore per una potenza totale di 412 cv. La batteria agli ioni di litio ha una capacità e una potenza di carica sconosciute ed è sufficiente per un’autonomia di 53 km. È probabile che questi dati siano leggermente diversi sulla Century in virtù delle differenti caratteristiche richieste.

Tutto è stato curato per rendere la vita facile all’autista, ma ancora di più di chi siede dietro con le portiere ad apertura elettrica assistita a 75 gradi di grandi dimensioni, maniglie di supporto sul montante, soglia a scomparsa e sedili singoli dotati di tutti i comfort e le regolazioni possibili. L’impianto audio è stato messo a punto con l’ausilio di musicisti e artigiani esperti in strumenti musicali mentre la personalizzazione interna non ha limiti. Di pregio è anche il processo di lucidatura a mano per i retrovisori laterali e la verniciatura attingendo al catalogo Kiwami Line mentre per l’affinamento di lamiere a finiture si ricorre ad un processo manuale definito Kichomen, utilizzato durante il periodo Heian (794-1185).

La Century è inoltre dotata di trazione integrale e 4 ruote sterzanti, per avere agilità e manovrabilità, e di una modalità di guida che elimina al massimo gli scossoni e il beccheggio al fine di massimizzare il comfort in marcia, in particolare nelle fasi si rallentamento, arresto e accelerazione. Per aumentare il comfort acustico e rendere tutto signorile al massimo, come su una berlina, la zona dell’abitacolo è separata da quella dei bagagli da un vetro stratificato. La nuova Century sarà venduta ad un prezzo che parte da 250 milioni di yen che corrispondono a 158mila euro, una cifra quasi ragionevole per il livello di esclusività di una vettura che sarà prodotta in 30 unità all’anno e venduta da personale specializzato definito Century Meister che sarà presente solo all’interno di concessionari specifici e curerà i rapporti con i clienti.

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Giovedì 28 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 29-09-2023 18:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA