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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La gamma Dacia Extreme

Dacia, bando al superfluo: gli automobilisti moderni scelgono l'essenziale

di Giorgio Ursicino

Prosegue la scalata di Dacia verso le poltrone che contano. Da quando è entrata a pieno titolo nella stanza dei bottoni del gruppo Renault, la sua crescita non ha mai rallentato. Ogni tanto uno strappo positivo, con la taratura sempre più raffinata della filosofia aziendale. Il trend di espansione, però, ha sempre puntato in alto. Nata alla fine degli anni Sessanta, ha puntato con decisione la bussola verso l’estero all’alba del nuovo millennio: da allora ha venduto quasi 8 milioni di vetture nell’Europa “allargata” (44 paesi). Ora il marchio può contare su un formidabile attacco a quattro punte (Sandero, Duster, Jogger e Spring), ciascuna particolarmente talentuosa nel suo ruolo. Il vecchio “low cost” non esiste più, è tramontato da un pezzo.

E Dacia è andata pian piano ad occupare spazi di rilievo che gli automobilisti moderni chiedono. Con un’accelerazione mozzafiato grazie al vincente piano “Renaulution” fortemente voluto all’inizio del 2021 dal numero uno di Parigi Luca de Meo. La pietra miliare è diventata il “value for money”, accompagnata dal posizionamento tutto Dacia dell’“essenziale. Al bando il superfluo, che riduce i costi e contiene i pesi, con notevoli vantaggi sulla visione “eco-smart” esaltata dall’economicità e, soprattutto, dall’ecologia sempre più in pole position nella mobilità sostenibile. L’insieme è sotto l’ombrello virtuoso della nuova “visual identity” che riguarda anche la presenza sul territorio con una profonda rivisitazione degli showroom.

Ultimo, ma non meno importante, è l’esordio del nuovo logo che infiocchetta la svolta con un look dinamico, muscoloso quanto serve e decisamente “importante”. Fresco fresco si è imposto un altro flash che porta ulteriori raggi di luce sullo scenario già luminoso. Le Dacia sono pure “robuste e outdoor”, hanno le doti giuste per muoversi nel traffico delle città e nel tempo libero con un atteggiamento stilistico che esterna questa vocazione. Ciliegina sulla torta è l’allestimento trasversale Extreme che si posiziona al vertice della gamma di ciascun modello, dando un boost di freschezza e dinamicità. I razionali numeri fanno da contraltare all’atmosfera fortemente emozionale.

Le vendite parlano chiaro: sono sorprendenti e inconfutabili. Nei primi 4 mesi dell’anno, nei 27 paesi UE, più UK ed Efta, Dacia ha immatricolato quasi 180 mila auto, il 42,3% in più rispetto ad un già ottimo 2022 (+45,2% ad aprile). Un contributo determinante per far sì che il Renault Group sia il terzo costruttore europeo. Ancora meglio vanno le cose nel nostro paese. Il fiore all’occhiello è la prima posizione assoluta (9,7% di quota, quasi 30 mila consegne) nel mercato privati, cioè dove i clienti scelgono in prima persona ed apprezzano particolarmente la politica dei prezzi “veri”, seducenti sì, ma senza il bazar delle trattative e degli sconti. In un comparto in aumento dell’11,2%, Dacia ha migliorato le sue performance del 29,4%, confermando oltre il 90% delle proprie consegne su questo canale.

«Questi risultati dimostrano il successo della nuova “Brand Identity” e della strategia del Marchio e ci consentono di lavorare con ottimismo per mantenere la tendenza positiva di crescita, sempre rimanendo fedeli al nostro “business model”», ha commentato con soddisfazione Guido Tocci, Managing Director di Dacia Italia. Sandero resta la prima auto estera, leader assoluta dello strategico segmento B. Le oltre 21 mila immatricolazioni consentono al brand di avere il 40% dell’intero mercato a GPL, con la motorizzazione ECO-G 100 che rappresenta il 70% di tutte le richieste del marchio. Molto attenta la proposta del poker di gemme dal punto di vista ambientale. Un approccio al passo con i tempi che offre il miglior compromesso fra aspetti economici ed ecologici.

Le performance del GPL sono sotto gli occhi di tutti, la soluzione consente un abbattimento del 10% di CO2 con un risparmio sul costo carburante del 40%. Sul monospazio Jogger è disponibile per la prima volta la motorizzazione ibrida che consente di viaggiare nel traffico in elettrico per l’80% del tempo, spendendo il 40% in meno per la benzina. Poi c’è Spring, la piccolina elettrica. La baby cittadina, consegnata finora in oltre 110 mila esemplari, 10 mila dei quali in Italia, si fa contagiare dalle sue sorellone e sfoggia un look outdoor che la rende particolarmente intrigante, superba per affrontare gli ostacoli urbani rilasciando zero emissioni e nessun rumore.

La Spring si fregia della griffe Extreme che domina la scena e riceve in dono il motore potenziato da 65 cv che si affianca al classico da 45. Notevolmente diverse le performance con oltre il 50% di potenza in più, mentre il consumo resta eccellente: l’autonomia in città è superiore ai 300 km. Ma Dacia anticipa il futuro ed il baricentro dell’offerta continuerà a crescere con il lancio della nuova Duster e dell’inedita Bigster posizionata ancora più in alto. Come saranno le Dacia del domani è stato anticipato del concept Manifesto all’ultimo Salone di Parigi.

Un concentrato di essenzialità dove tutto quello che serve è stato ingegnosamente rafforzato con grande attenzione ai costi e al rispetto del pianeta. Il feeling con l’aria aperta e con la possibilità di vivere a contatto con la natura esce esaltato. Viene introdotto Starkle, un materiale innovativo per le parti esterne, che comprende plastica riciclata visibile con effetto screziato. Una soluzione che vedremo già sul prossimo Duster.

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Sabato 17 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 20-06-2023 12:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA