La Mini Paceman John Cooper Works, la versione sportiva del Crossover-

Paceman diventa John Cooper Works:
anche l'ultima Mini ha la sua sportiva

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

DETROIT - Era inevitabile che anche la Mini Paceman avesse la sua versione John Cooper Works e così è avvenuto al Salone di Detroit dove la coupé a ruote alte inglese ha fatto vedere il suo lato più cattivo con una veste davvero sportiveggiante all’americana, con le doppie strisce che percorrono longitudinalmente tutta la vettura.

Ben 218 cv e tanta coppia. La Mini John Cooper Works Paceman è l’ottavo modello della serie più grintosa all’interno della gamma della casa di Oxford e, come gli altri, sotto il cofano ha l’evoluzione più potente del 4 cilindri di 1,6 litri alimentato ad iniezione diretta con turbocompressore del tipo twin scroll, ovvero con condotti sdoppiati per coppia di cilindri in modo da ridurre i disturbi tra i flussi e migliorare la risposta. Sofisticata anche la distribuzione con doppio variatore di fase e variatore d’alzata sul lato aspirazione, in più rispetto al propulsore della Cooper S normale sono stati adottati pistoni rinforzati e un intercooler più grande, rivisti il bilanciamento dell’albero motori, l’impianto di raffreddamento e i sistemi di aspirazione e scarico. Il tutto per avere una potenza di 218 cv a 6.000 giri/min e una coppia di 280 Nm tra 1.900 e 5.000 giri/min che con l’overboost può passare momentaneamente a 300 Nm tra 2.100 e 4.500 giri/min.

Sportiva ed integrale. La trazione è integrale ALL4 di serie con giunto centrale elettromagnetico che, in accordo con il controllo elettronico di stabilità rivisto nelle tarature, trasmette fino al 100% della coppia al retrotreno. Il cambio è a 6 rapporti, di serie c’è il manuale e a richiesta l’automatico-sequenziale con comandi al volante. Rivisto naturalmente anche l’assetto, più basso di 10 mm, con tarature diverse per molle e ammortizzatori e ruote da 18 pollici di serie, ma si possono avere anche da 19 pollici. Le prestazioni parlano da sole: la Mini John Cooper Works Paceman raggiunge 226 km/h e chiude lo 0-100 km/h in 6,9 secondi così come la versione con il cambio automatico che deve cedere alla manuale 2 km/h in velocità massima e qualcosa anche nei consumi e nelle emissioni. Se quella con il terzo pedale dichiara infatti 7,4 litri/100 km e 172 g/km di CO2, l’altra sale rispettivamente a 7,9 litri/100 km e 184 g/km di CO2, anche per l’assenza dello stop&start che è esclusiva della versione manuale, mentre patrimonio di entrambi è il recupero dell’energia in rilascio.

Si riconosce, eccome! Ma un’auto così attenta al look come la Mini non poteva certo accontentarsi di cambiare solo sotto la pelle. E la John Cooper Works Paceman non fa eccezione con un kit aerodinamico specifico, un doppio terminale di scarico separato cromato e tetto e calotte degli specchietti retrovisori a contrasto. Nove le vernici in listino e a disposizione anche la variante Chili Red che dà ovviamente enfasi all’omonima tinta rossa sia fuori sia dentro. L’abitacolo è organizzato come una 2+2 in un’atmosfera da lounge dai connotati ovviamente sportivi come il cielo color antracite, la leva del cambio e la cucitura della cuffia, dei tappetini in rosso e del volante, così come per i sedili rivestiti in stoffa del tipo Diagonal Track John Cooper Works Carbon Black. Si possono avere i sedili sportivi Lounge Carbon Black Championship Red. Senza contare tutte le altre personalizzazioni concesse come al solito su una Mini.

Arrivederci a marzo. La Mini John Cooper Works Paceman arriverà nei concessionari nel mese di marzo a un prezzo di listino che dovrebbe essere intorno ai 37.500 euro, calcolando che, a parità di motorizzazioni, la Countryman costa oltre mille euro in meno e nella versione John Cooper Works chiede 36.150 euro.

  • condividi l'articolo
Giovedì 31 Gennaio 2013 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 09:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA