PORTIMAO - Nel 2017 è uscita dai listini europei. Ma dopo essere stata reclamata a gran voce da piloti e non solo, la CBR 600 RR nel 2024 torna sul mercato per riabbracciare i nostalgici e per conquistare una nuova generazione di motociclisti.
Fuori non viene stravolta, sebbene adotti ora un frontale tutto nuovo e un'aerodinamica moderna. Il layout rimane fedele al modello che ha fatto innamorare tanti motociclisti negli anni novanta e duemila, con lo scarico alto in bella vista.
Il suo cuore pulsante è sempre il quattro cilindri in linea da 599 cc da 121 CV a 14.250 giri/min e 63 Nm a 11.500 giri/min, ma è stato rivisitato in tutte le sue parti. E può contare oggi su un cambio elettronico di serie e su un pacchetto elettronico di derivazione RC213V-S e CBR1000RR Fireblade, che comprende il controllo Throttle By Wire, l'Honda Selectable Torque Control (HSTC) a 9 livelli, il Wheelie Control l'ABS Cornering e il Rear Lift Control. Il tutto gestito dalla piattaforma inerziale a sei assi IMU.
Tre le modalità di guida predefinite, più 2 completamente personalizzabili: si può regolare motore, freno motore, HSTC e controllo dell'impennata. La ciclistica prevede un telaio a doppia trave in alluminio (rivisitato rispetto al passato), un forcellone in alluminio, una forcella Showa Big Piston USD da 41 mm e un ammortizzatore posteriore Showa Pro-Link Unit. L'impianto frenante, invece, conta su pinze anteriori a quattro pistoncini ad attacco radiale mentre la presenza dell'ammortizzatore elettronico di sterzo Honda (HESD) garantisce una maggiore stabilità. Il peso in ordine di marcia è di 193 kg.
In sella, tra i cordoli di Portimao, la nuova CBR 600 RR ci ha ricordato che se esternamente non ha voluto abbandonare la tradizione, portandoci in qualche modo indietro nel tempo, sotto la carena è cambiata un bel po'. È una moto moderna e performante, con un'elettronica evoluta che permette a ciascun pilota di cucirsi la moto addosso; tra l'altro ora può contare su un nuovo schermo a colori ampio e chiaro. Ama girare alto, come in passato, ma accelera meglio, soprattutto ai medi.
È svelta in curva e agile nei cambi di direzione. La sua posizione di guida è rimasta pressoché invariata, così come non è cambiata la sua capacità di regalare subito un gran feeling, anche sul bagnato come nel nostro caso. È un po' la media che mancava in Casa Honda e con un prezzo lancio inferiore ai 12.000 euro si posiziona molto bene nel suo segmento d'appartenenza.
Due le colorazioni disponibili: l'intramontabile Matt Ballistic Black Metallic e l'evocativo Grand Prix Red HRC TriColour, il colore simbolo di Honda Racing Corporation (HRC).