GRANADA - Nessuna rivoluzione in Casa Yamaha. Un prodotto così vincente non poteva essere cambiato in modo drastico, ma solamente rifinito meglio ed impreziosito con nuovi elementi. Così la nuova Yamaha Tracer 900 arriva sul mercato nella versione 2018 conservando lo stile, l’agilità, la facilità d’uso e la versatilità del modello precedente, aggiungendo comfort, tecnologia e piccoli upgrade alla ciclistica. Dal debutto a oggi ha conquistato più di 30.000 clienti in Europa, stregando letteralmente gli italiani (l’Italia è il primo mercato a livello mondiale per questo modello) e oggi sembra avere tutte le carte in regola per poter continuare ad ottenere consensi. Quasi invariato il prezzo
Soprattutto perché sebbene sia migliorata sotto diversi punti di vista ha praticamente mantenuto quasi invariato il prezzo d’acquisto. Bastano infatti 10.590 euro per portarsi a casa una moto con cui poter fare un po’ tutto, egregiamente, senza troppi sforzi (di qualsiasi tipo); pensate che rispetto al modello precedente il sovrapprezzo è di appena 300 euro.
Quanto cambiata? Non moltissimo dal punto di vista estetico, molto di più invece da quello tecnico. Si presenta infatti al pubblico con un nuovo parabrezza regolabile a mano, che migliora sensibilmente la protezione aerodinamica adattandosi alle diverse situazioni (e altezze dei guidatori). Manubrio e paramani sono più stretti e più snelli, riducono l’ingombro in larghezza e facilitano l’utilizzo della moto nel traffico cittadino e negli spazi ridotti. La sella è tutta nuova, più comoda e accogliente e consente di godere di maggior comfort soprattutto quando si macinano tanti chilometri: può essere regolata manualmente in due posizioni, per meglio adattarsi all’altezza del pilota. Per il passeggero, oltre alla nuova imbottitura, ci sono anche nuove pedane e nuovi appigli. Il nuovo forcellone è più lungo, garantisce una maggiore stabilità e fa variare leggermente le geometrie della moto. Sono inoltre state riviste le tarature delle sospensioni per migliorare il comfort in sella ma anche per garantire performance con bagagli e passeggero al seguito.
Il fiore all’occhiello resta il motore tre cilindri da 847 cc, 115 cv e 87,5 Nm. È un propulsore estremamente divertente, caratterizzato da una coppia elevata sin dai bassi regimi e da una risposta sempre pronta. In basso si comporta come un bicilindrico con il plus di avere però l’allungo tipico dei quattro cilindri: si rivela, insomma, una perfetta via di mezzo. È assistito da una frizione antisaltellamento e dal cambio a sei rapporti che in opzione può diventare anche “elettronico”: grazie al Quick Shift è infatti possibile passare da un rapporto a quello successivo senza utilizzare la frizione, agendo semplicemente sulla leva (come accade sulle moto da corsa, per intenderci); non funziona però in scalata, almeno su questo modello. L’elettronica, inoltre, offre il controllo di trazione regolabile su tre livelli e tre mappe di guida D-MODE, in modo da adattare la risposta del motore all’esigenza del momento.
La Yamaha Tracer 900 è facile e divertente come le sorelle minori della famiglia MT, ma è capace di offrire maggiore versatilità. Con lei ci puoi anche viaggiare perché ha una sella comoda, un cupolino regolabile che devia bene l’aria e una predisposizione al “carico” (di borse e passeggero) importante. Anche l’assetto è particolarmente studiato per offrire un buon comfort. La posizione di guida è comoda, con il busto eretto e le braccia stese. La sella ha un’altezza da terra che è cresciuta rispetto al passato ma tuttavia grazie alla forma ben sagomata anche chi non è un gigante riesce abbastanza agevolmente a poggiare i piedi a terra. Ad aiutare poi ci pensa anche il peso non eccessivo per la categoria di appartenenza: solo 215 kg. Uno dei suoi principali punti di forza resta ovviamente il Crossplane tre cilindri, caratterizzato da una spinta straordinaria, dai bassi regimi fino al limitatore.
È un motore sempre pronto, sempre capace di cambiare il ritmo. Ha una buona ripresa e in partenza non dà vita ad alcun tipo di effetto apri e chiudi. Se accoppiato con il Quick Shift dà il meglio di sé, soprattutto quando si spinge un po’ di più, garantendo cambi marcia rapidi e precisi. L’assetto invece privilegia più il comfort che la guida sportiva; per quest’ultima bisognerebbe rivedere il setting di forcella e mono. L’altra carta vincente della Yamaha Tracer 900 resta il rapporto qualità/prezzo: non è per nulla semplice trovare sul mercato una moto con cui poter fare un po’ tutto, egregiamente, con un motore così performante, ad un prezzo così basso. Insomma, con la Tracer 900 ci vai al lavoro tutti i giorni, tra le curve di montagna la domenica e in viaggio con passeggero e bagagli durante le vacanze e nel tempo libero. Se sei un motociclista esperto ne apprezzi tanti aspetti (scoprendone chiaramente anche i limiti e qualche difetto). Se invece di esperienza non ne hai tanta, non ti spaventi: impari divertendoti e macinando chilometri.