«L’accordo tanto atteso per estendere le regole di origine di tre anni fornisce la certezza tanto necessaria alla crescente catena di fornitura di batterie per veicoli elettrici in Europa. Invece di penalizzare le industrie verdi, la decisione di oggi e il riconoscimento che ci vuole tempo per costruire catene di valore emergenti», ha osservato Sigrid de Vries, direttore generale di Acea, commentando la firma tra Ue e Regno Unito dell’estensione delle attuali norme sull’origine delle batterie e dei veicoli elettrici (EV) nell’ambito dell’accordo commerciale e di cooperazione (TCA). «E anche un segnale forte che l’UE e disposta a sostenere la competitività delle sue industrie critiche: l’accordo ha potenzialmente evitato ingenti costi tariffari di 4,3 miliardi di euro e salvato circa 480.000 unità di produzione di veicoli elettrici (EV)». La decisione di oggi arriva mentre un rapporto pubblicato la scorsa settimana indica le enormi sfide per il settore produttivo dei veicoli elettrici in Europa, spiega Acea.
Sostenuto da strategie globali per potenziare le catene di approvvigionamento nazionali e le industrie nazionali di veicoli elettrici, il rapporto rileva che l’UE rischia di perdere terreno rispetto ai concorrenti cinesi e statunitensi. «A differenza della Cina e degli Stati Uniti, l’UE non dispone di una solida strategia industriale per promuovere la produzione di veicoli elettrici», ha aggiunto de Vries. «Pur applaudendo la sofferta decisione di oggi, dobbiamo basarci su questa collaborazione positiva per risolvere l’immensa sfida di costruire una catena di fornitura di batterie per veicoli elettrici matura in Europa». De Vries ha concluso: «I produttori di veicoli vogliono guidare la transizione verde dell’Europa e costruire il futuro della produzione di veicoli elettrici in Europa, a beneficio di tutti gli europei. Basandosi sulla costruttiva decisione odierna dei legislatori, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla definizione di una strategia industriale olistica dell’UE per l’intera catena del valore verde, dalla ricerca e sviluppo, all’estrazione mineraria, alla raffinazione e alla produzione; alle reti di ricarica, alla fornitura di energia, agli incentivi all’acquisto e al riciclaggio».