Una contrazione di punti vendita nel settore automotive, con sempre meno piccole imprese e un settore che si contrae. Sono questi alcuni dei dati raccolti dal Dealer Network Study, la ricerca elaborata annualmente da Quintegia che ha preso in esame 19 brand generalisti. All'inizio del 2024, le reti di vendita autorizzate nel settore automotive in Italia hanno subito una contrazione in termini di punti vendita pari al 7%, rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo trend, ormai in atto da diversi anni, si è amplificato, ome mostrano i dati aggiornati a gennaio 2024, in quanto il numero di imprenditori si assesta a 776, mostrando un calo del 14% rispetto al 2023. La situazione è simile anche per quel che riguarda le ragioni sociali, scese sotto le 1.000 unità con una flessione del 15%. Questa situazione è dovuta alla riorganizzazione delle reti, che sta portando ad una maggiore concentrazione imprenditoriale a discapito delle realtà di piccole dimensioni e di quelle non multi-brand intra-gruppo. Sul fronte dei dati relativi ai mandati e ai punti di vendita franchise, si osserva un calo più contenuto.
Si tratta del sintomo di una tendenza delle case automobilistiche a concentrare l'attività di vendita nelle mani di meno attori del settore preservando per quanto possibile la copertura nel territorio. Questo scenario che riguarda l'attività di vendita si riflette sulle reti autorizzate di assistenza, dove la tendenza per i principali dati analizzati è simile, con i costruttori orientati a concentrare sempre di più il business nella rete primaria. Per quanto riguarda la distribuzione del portafoglio dei brand rappresentati dagli imprenditori,i risultati illustrano come all'inizio di quest'anno circa 4 imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015. Ad aumentare, di contro, è il numero di imprenditori Multi-brand Multi-costruttore, cioè quegli imprenditori che rappresentano marchi di costruttori differenti.
Attualmente, il numero medio di marchi rappresentati per imprenditore è di 2,83 contro i 2,00 del 2015, mostrando una crescita costante negli anni. Complice, in questo caso, l'ingresso negli ultimi anni di nuovi marchi nel mercato. Sul versante della distribuzione territoriale dei punti vendita, i dati raccolti parlano di una certa disparità all'interno della penisola: più della metà dei punti vendita si trova al Nord, con la Lombardia a distinguersi rispetto alle altre regioni.