![Fiat, stop allo stabilimento di Melfi: operai in cassa integrazione](https://statics.cedscdn.it/photos/MED/45/21/204521_31001_melfi.jpg)
Fiat, stop allo stabilimento di Melfi:
operai in cassa integrazione
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Fiat fra tradizione e futuro: Grande Panda e Pandina aprono una pagina inedita
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Tornano le “utilitarie”: termiche o ibride restano in prima linea. Stellantis schiera Fiat nel ruolo storico: lunga vita alle essenziali Pandina e 500
A causa dei lavori di ristrutturazione necessari per adeguare le linee alla produzione di due nuovi modelli (il Suv Jeep e la 500X), la Fiat ha deciso il fermo produttivo dello stabilimento di Melfi (Potenza) dal 7 al 20 ottobre prossimi. Lo ha reso noto il segretario regionale della Basilicata della Uilm, Vincenzo Tortorelli, sottolineando che nel periodo di fermo i circa cinquemila lavoratori della fabbrica lucana saranno collocati in cassa integrazione.
«Questa ulteriore comunicazione - ha aggiunto il rappresentante sindacale - è legata ai lavori di ristrutturazione dello stabilimento lucano ma rappresenta anche una continuazione della difficile fase congiunturale del settore automotive». Secondo la Uilm, «la fine del 2013 e l'inizio del 2014, si ripresentano complicati per i lavoratori, da un lato per la batosta per tutti coloro che possiedono o che vogliono acquistare un'auto, è infatti doppia: l'Iva sarà comunque aumentata e, per procrastinare di pochi mesi l'evento, si è pensato tanto per cambiare di aumentare sin da subito le accise sui carburanti».
«Tutto questo - ha proseguito Tortorelli - a fronte di una perdita del mercato delle immatricolazioni che ad oggi sfiora il -17% rispetto al mese di settembre del 2012. Poichè il trasporto su gomma in Italia la fa da padrone, per effetto degli aumenti delle spese di trasporto, aumenteranno anche tutti i prezzi dei beni. Con l'aumento dell'Iva che si applica anche ai carburanti, attiverà un giro vizioso che - ha concluso il segretario della Uilm lucana - farà aumentare ancora le merci, con l'effetto di aver distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro e di togliere speranza a chi è in cassa integrazione».