Fiat Panda si conferma al primo posto con 6.705 unità del mercato italiano

Mercato auto Italia: frenano le immatricolazioni a giugno, “solo” +9,19% le vendite

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Continua a crescere il mercato auto italiano sebbene a un ritmo meno marcato dei mesi scorsi. A giugno 2023 le immatricolazioni sono state 138.927, in aumento del 9,19% rispetto alle 127.232 unità dello stesso mese del 2022. Nei primi sei mesi del 2023, le immatricolazioni sono state 841.343, in crescita del 22,96% in confronto alle 684.262 unità del primo semestre 2022. Come specificato in una nota dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i trasferimenti di proprietà sono stati 417.251 a fronte di 370.840 passaggi registrati a giugno 2022, con un aumento del 12,52%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 556.178, ha interessato per il 24,98% vetture nuove e per il 75,02% vetture usate. Per quanto riguarda la classifica delle auto più vendute in Italia, anche a giugno 2023, Fiat Panda si conferma al primo posto con 6.705 unità, seguita sul podio da Dacia Sandero (4.500) e Lancia Ypsilon (4.344 unità). Al quarto posto Ford Puma (3.161), seguita da Toyota Yaris Cross (2.901), Volkswagen T-Roc (2.834), Fiat 500X (2.766), Dacia Duster (2.448), Mg Zs (2.351) e Alfa Romeo Tonale (2.294). A livello percentuale, le variazioni maggiori sono quelle registrate da Mg (+444,59% a 3.371 unità e quota di mercato al 2,43%), e Mazda (+170% a 1.159 unità e quota di mercato allo 0,83%).

Segno opposto per Mitsubishi (-52,38% a 80 unità) e Smart (-51,59% a 365 unità). Sul fronte del full electric, Tesla registra un +53,19% a 1.751 unità (1,26% la quota di mercato). Al di là del gruppo Stellantis, Volkswagen è il secondo marchio per quota di mercato con l’8,22% a 11.414 unità e un aumento dell’11,32% rispetto a giugno 2022. Ha fatto meglio del mercato Renault (+30,3% a 7.499 unità e quota di mercato salita al 5,4%). Stellantis ha immatricolato in Italia a giugno 43.099 auto, l’11,1% in meno dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è del 31% contro il 38,2% di un anno fa. Nei primi sei mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo sono 279.373, in crescita del 9,7% sull’analogo periodo del 2022, con la quota che scende dal 37,2 al 33,2%. Siamo sempre lontani dagli obiettivi della transizione energetica, ma si può ancora recuperare il ritardo accumulato e accelerare il processo di decarbonizzazione intervendo finalmente sul fronte aperto della fiscalità delle auto aziendali per uso promiscuo, sulle storture dello schema 2022-24 degli incentivi per le auto a basse emissioni, sull’intensificazione e massima diffusione delle infrastrutture di ricarica”, ribadisce il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci. Il dato delle vendite di auto a giugno «è positivo, ma deludente perché viene dopo »ben otto crescite a due cifre con un 40,78% in marzo e un 29,21% in aprile». È il commento del Centro Studi Promotor che si chiede se »la festa per l’automobile sia già finita o se il rallentamento di giugno sia solo un incidente di percorso».

«Se la festa fosse già finita - spiega - saremmo di fronte a una situazione veramente difficile. Infatti, anche mantenendo il tasso di crescita dei sei mesi nell’intero 2023 otterremmo un volume di immatricolazioni di 1.619.543, lontano dal livello necessario per assicurare la regolare sostituzione delle auto a fine corsa». Dall’inchiesta mensile del Centro Studi Promotor a fine giugno su un campione rappresentativo di concessionari emergono elementi di preoccupazione. A giugno l’86% valuta basso il livello degli ordini, mentre a gennaio la percentuale era del 41%. Il 71% ritiene alti i prezzi e il 31% pensa che aumenteranno ancora. Il 77% prevede il mercato stabile o in crescita per i prossimi tre/quattro mesi, solo il 23% si attende un calo. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, «nonostante la decelerazione di giugno il mercato italiano sembra destinato a continuare a crescere e a raggiungere il livello di 1.619.543 immatricolazioni», ma con un ulteriore incremento dell’anzianità del parco circolante. «Per compiere il balzo che manca - sottolinea Quagliano - per il ritorno alla normalità le soluzioni sembrano essere due: la prima è una politica di incentivi alla rottamazione veramente aggressiva che premi non solo chi passa all’ auto elettrica, ma anche chi rottama una vecchia carretta per comprare un’ auto usata recente; la seconda un mutamento della politica delle case automobilistiche, che appaiono impegnate nella produzione di modelli altamente remunerativi, per mettere a punto un’offerta dignitosa sul piano quantitativo e qualitativo di auto alla portata delle masse».

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Lunedì 3 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 05-07-2023 13:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA