Alex Zanardi

Da Alex Zanardi un messaggio di resilienza e speranza verso il futuro: «È un nuovo viaggio. Possiamo affrontarlo»

di Giampiero Bottino
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MILANO - Gli italiani si preparano a uscire dal lockdown, con le dovute cautele che speriamo vengano rispettate, e Bmw Italia torna in campo con la fase 2 della sua campagna di comunicazione online «#InsiemePerRipartire»: un coinvolgente video della durata di 30 secondi nel quale il brand ambassador Alex Zanardi invita a non arrendersi alla rassegnazione, ma a trasformare i cambiamenti che indubbiamente ci attendono nell'inizio di «un nuovo viaggio. Possiamo affrontarlo», come recita testualmente la frase conclusiva del video.

Un'esortazione che potrebbe apparire persino scontata, se a riempirla di credibilità e contenuti non contribuisse la storia personale di Zanardi che durante la presentazione (ovviamente telematica) dell'iniziativa ha riconfermato, con la consueta e straripante verve dialettica, che per lui il concetto di «ripartenza» non è uno slogan, ma una filosofia di vita.

Quella che – dopo lo spaventoso incidente del Lausitzring che nel 2001 gli costò entrambe le gambe – lo ha trasformato in una star dello sport per disabili, un autentico superman capace di collezionare successi (12 ori e 3 argenti) nel paraciclismo olimpico e mondiale, recordman mondiale del massacrante «Ironman» (in rapida successione 3,8 km a nuoto, 180 sulla handbike e 42,195 – la distanza della maratona – sulla carrozzina olimpica), sciatore provetto e spericolato come dimostra ogni anno, con la sua attrezzatura speciale, sulle nevi di Sauze d'Oulx in occasione del progetto Bmw SciAbile di cui è storico testimonial.

Un elenco ancora suscettibile di ampliamenti, anche se la pandemia ha interrotto nel momento più delicato la preparazione per i Giochi di Tokyo: «La notizia del rinvio mi ha tagliato le gambe» ha detto Alex offrendo un'ulteriore, scanzonata dimostrazione del suo temperamento: «Comunque l'appuntamento è per il 2021, quando potrò utilizzare il nuovo mezzo il cui sviluppo è stato bloccato dal rinvio. Ci sarò, e spero di fare bene senza pormi obiettivi particolari. Se vinco è meglio, ma l'importante è fare quello che mi piace».

Tra ciò che gli piace ci sono ovviamente le competizioni automobilistiche alle quali si è dedicato anche dopo l'incidente come pilota ufficiale Bmw: «Dopo il rinvio dell'Olimpiade avevo pensato di propormi per qualche gara, ma mi sono reso conto che oggi è impossibile programmare, e a differenza di molti colleghi più giovani non ho una grande passione per i simulatori di guida».

Quello che non si ferma è invece il progetto che punta ad avviare alla pratica sportiva le persone con disabilità perché «anche chi deve misurarsi con l'handicap ha dei talenti residui che bisogna valorizzare e imparare a usare per farne dei punti di forza».

Una consapevolezza che trova conforto nell'esperienza personale: «Ho la fortuna di avere una grande visibilità, ma non sono l'unico ad aver dovuto superare ostacoli imprevisti. E non sono affatto convinto che senza l'incidente la mia vita sarebbe stata migliore. Quando si è in difficoltà bisogna cercare delle soluzioni. Non è detto che tutte funzionino, ma l'imprtante è concentrarsi su quelle che funzionano. In una situazione come questa il timore è giustificato, il panico no».

Gli fa eco il direttore marketing di Bmw Italia Federico Izzo ricordando le scelte fatte fin dall'inizio della crisi: «Abbiamo voluto mandare un messaggio di resilienza, speranza e tensione positiva verso il futuro da affrontare insieme. Oltre alla priorità della tutela della salute, ci è parsa subito chiara la necessità di concentrarci sulla prospettiva della ripartenza, mettendo in campo le migliori energie e lavorando uniti in modo innovativo alla ricerca delle soluzioni alle sfide che ci si presentano, in una realtà fortemente diversa da quella a cui eravamo abituati».

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Venerdì 24 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 27-04-2020 11:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA