La squadra Toyota vincitrice dello scorso anno al completo che punta alla terza vittoria consecutiva alla 24 Ore con la TS050 HYBRID

24 Ore di Le Mans, al via la regina delle corse di durata. La Toyota TS050 Hybrid punta al tris

di Franco Carmignani
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ROMA - E' la settimana della 24 Ore di Le Mans la regina delle corse di durata che è sfuggita al destino di una traumatica cancellazione, come è accaduto al Gran Premio di Monaco, spostandosi a metà settembre. E' la quarta volta nei suoi 97 anni di storia la 24 Ore di Le Mans è stata programmata al di fuori di giugno; la prima vera corsa nel 1923 fu a maggio mentre l'edizione del 1956 si tenne a luglio, mentre i moti di protesta del maggio 1968 costrinsero allora come adesso il rinvio a settembre, che vuol dire un maggior numero di ore di pilotaggio con il buio. È, tuttavia, la prima volta che la gara si svolge a porte chiuse, e non ci sarà la tradizionale atmosfera creata da oltre 250.000 appassionati che “vivono” la corsa.. Non ci sono state neanche le verifiche tecniche in centro città e la parata dei piloti in mezzo alla gente. Modificato anche il programma. Quasi 11 ore di prove e qualifiche giovedì, mentre venerdì, quando in passato a motori fermi, c'era la sfilata in centro, dopo un'ora di prove libere al mattino, la griglia di partenza sarà determinata dalla nuova sessione hyperpole, che vedrà le prime sei vetture di ogni classe lottare per la pole position.

La più attesa di questa anomala Le Mans è ovviamente Toyota che punta terza vittoria consecutiva alla 24 Ore con la TS050 HYBRID, che calcherà per l'ultima volta il circuito della Sarthe al pari di tutta la categoria di punta del Wec, la LMP1.

Vale la pena ricordare come nella sua ricca carriera, la TS050 HYBRID a quattro ruote motrici da 1.000 CV è arrivata a due giri dalla vittoria al suo debutto nel 2016, e poi ha vinto di seguito nel 2018-2019. Un'eventuale tripletta assegnerebbe alla casa giapponese il trofeo dei vincitori, particolarmente ambito da Toyota Gazoo Racing.

La LMP1 nipponica completerebbe così la sua splendida avventura, contrassegnata da quella pole position del 2017 con il giro record di Kamui Kobayashi che ne ha fatto l'auto più veloce di sempre sul Circuit de la Sarthe, ma anche da importanti risultati tecnici. Viene recuperato un impressionante 60% dell'energia di frenata, fornendo circa 3000 MJ di spinta ibrida nel corso delle 24 ore, che rappresenta un aumento del 150% dal 2012. Parallelamente, il consumo di carburante è stato ridotto del 35% dal 2012 al 2019 mentre i tempi sul giro sono migliorati di circa 10 secondi per giro nello stesso periodo.

Rivale di Toyota, la Rebellion che sfrutta una tecnica più tradizionale, ma nelle prime prove la LMP1 di Deletraz-Berthon-Dumas becca più di tre secondi dalla TS050 HYBRID di testa, quella di Buemi-Hartley-Nakajima, ma, ricordiamo che l'elemento decisivo è l'affidabilità.

Le Mans è il penultimo round della stagione WEC 2019-2020, in testa alla graduatoria è l'equipaggio Toyota composto da Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López, che ha vinto il mese scorso a Spa, è in testa alla classifica di 12 punti. Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima, vincitori a Le Mans negli ultimi due anni, e il compagno di squadra Brendon Hartley, sono secondi, con 51 punti a disposizione il prossimo fine settimana.

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Venerdì 18 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 19:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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