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AL DUWADIMI – Hunter (cacciatore) di nome e, grazie a Sébastien Loeb, anche di fatto. Con il veicolo della Prodrive, il francese si è aggiudicato oggi la propria terza tappa alla Dakar 2024 (la numero 26 nel rally raid più duro al mondo che per la quinta volta si corre in Arabia Saudita), che sta ormai diventando un inseguimento a eliminazione. Sul primo traguardo dopo il riposo (lo scorso anno Loeb aveva dominato dopo il “giro di boa”) ha preceduto di 7'06'' Lucas Moraes, il brasiliano pilota di punta della Toyota Gazoo Racing e di 9'47'' il suo prossimo compagno di squadra alla dacia, Nasser Al-Attiyah (Hunter), che non riuscirà a centrare il terzo successo consecutivo.
Per Loeb conta ormai solo chi lo precede: Carlos Sainz con la Audi Rs Q e-tron, l'elettrica ad autonomia estesa, è ancora davanti nella generale provvisoria, ma di “soli” 19 minuti perchè oggi lo spagnolo ha ceduto oltre 10 minuti e mezzo al “cannibale”. Il francese occupa la piazza d'onore dopo che Mattias Ekström, terzo fino a prima della partenza, ha avuto un problema tecnico che gli è costato oltre due ore, malgrado l'intervento del compagno di squadra dell'Audi Stéphane Peterhansel.
La reazione a caldo di Loeb è eloquente: «Ekström fuori dai giochi è una buona cosa, ma ne è rimasto ancora uno: aver guadagnato tempo su Sainz è una buona notizia». Con l'Hilux giapponese del team ufficiale, Moraes è terzo, ma a più di un'ora, mentre prosegue la straordinaria Dakar del belga Guillaume de Mevius, quarto a mezz'ora dal podio con il pick-up della Overdrive. Al-Attiyah è undicesimo a 18 minuti dalla Top 10. Il primo equipaggio con un italiano a bordo, quello della Astara con spagnolo Laia Sanz al volante e Maurizio Gerini come navigatore, è 15° assoluto (Peterhansel è 17°). Eugenio Amos e Paolo Ceci (Overdrive) sono 20°.
Fra i truck, il ceco Martin Macik con l'Iveco Powerstar della Mm Technology ha seriamente ipotecato il successo finale. L'anno scorso aveva chiuso al secondo posto, ma con 5 tappe ancora da percorrere, nell'edizione 2024 ha accumulato un vantaggio formidabile sul rivale più diretto, Ales Loprais (Praga V4s). Il connazionale ha un ritardo di un'ora e 36 minuti e nella generale è secondo con un margine di quasi un quarto d'ora sull'olandese Mitchel van der Brink, terzo con l'Iveco della Eurol Rallysport. Macik, tra l'altro, ha pure oltre 35 minuti di penalità contro i 20 di Loprais e i 17 del pilota dei Paesi Bassi.