STOCCARDA – Novemila euro di bonus sono un bell'incentivo. Ma in Porsche suonano meglio 8.911, tanto che nel calcolo della compartecipazione agli utili dei 15.600 dipendenti occupati in Germania c'è stato un arrotondamento (pare per eccesso) per raggiungere quella cifra. Che richiama l'icona del marchio e che Porsche cerca di impiegare ogni volta che può. Ad esempio con i numeri di telefono, che cominciano per 911.

Ma quella che importa è la cifra complessiva, la più alta mai riconosciuta da Porsche ai lavoratori ed anche la più alta pagata da un costruttore tedesco quest'anno. Per effetto di una partita straordinaria (700 euro per il fondo pensione che si sommano agli 8.211 di compartecipazione ai risultati), la casa di Zuffenhausen ha superato il bonus di BMW, 8.375 euro, nuovo record della casa bavarese (8.365 un anno fa).

Gli 8.911 euro sono naturalmente lordi e sono la cifra massima che verrà corrisposta a ciascun lavoratore, in base al proprio curriculum lavorativo, per l'esercizio record del 2015 archiviato con 225.121 auto consegnate (+19%) ed un fatturato di poco inferiore ai 21,5 miliardi di euro. “È la meritata ricompensa per il grande impegno profuso dai nostri dipendenti”, ha spiegato il CEO Oliver Blume. Nel presentare il bilancio, lo stesso Blume aveva anche sottolineato che è stato Matthias Muller a portare Porsche dove si trova adesso.

Uwe Huck, sindacalista e numero due del Consiglio di Sorveglianza di Porsche AG, ha scherzato sul suo passato da campione di pugilato thailandese (ha vinto due volte il titolo europeo), spiegando di aver rimediato qualche simbolico “livido” per questo bonus, ma “nonostante le cicatrici” ha espresso il suo ringraziamento, a nome dei lavoratori, per i risultati ottenuti dal management. “Sono orgoglioso di tutti – ha concluso – E quello che mi piace di più di questo accordo è che veramente ogni addetto pagato secondo il contratto collettivo beneficia del premio”.