La Porsche 911 Turbo in versione Cabrio

Porsche Tribute sulle strade della Sicilia:
una festa per i 40 anni della 911 Turbo

di Sergio Troise
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CATANIA - Un museo rombante in giro per le strade della Sicilia: dalla pista dell’autodromo di Pergusa ai tornanti di gloriose cronoscalate come la Catania-Etna, la Val d’Anapo-Sortino, la Avola-Avola Antica, la Linguaglossa-Provenzana. Questo è stato il Porsche Tribute, appendice del Raid dell’Etna, organizzato dalla Scuderia del Mediteranno con la benedizione di Porsche Italia.

Il modo giusto per festeggiare al meglio i 40 anni della 911 Turbo, in una terra, la Sicilia, alla quale il marchio tedesco è molto legato, come testimoniano gli undici successi ottenuti nella Targa Florio e la decisione di chiamare Targa uno dei modelli più importanti della gamma.

Una trentina gli equipaggi, in parte provenienti dall’estero (in particolare dalla Svizzera e dal principato di Monaco) che hanno partecipato alla manifestazione, incentrata su una gara di regolarità che ha messo sullo stesso piano Porsche classiche e moderne. Tra le prime hanno conquistato la scena due 356B Cabrio degli anni 60, una di proprietà di Porsche Italia, l’altra dell’equipaggio femminile composto da Antonella Gamberini e Ornella Pietropaolo, autentiche specialiste del cronometro che hanno mancato la vittoria solo per un contrattempo (benzina sporca) che le ha costrette ad accontentarsi del terzo gradino del podio quando ormai avevano la vittoria in pugno.

Tra le Porsche classiche hanno testimoniato l’evoluzione del marchio anche altri modelli di grande valore storico, come la 912 1.6, la 911 prima serie 2.0 litri del 1965, la Carrera 2.7 RS del 1973, la 3.0 SC, la 3.2 Carrera, le 964 e le mitiche 993, 996 e 997, declinate nelle versioni più disparate. A rendere completo lo scenario, anche due Porsche 928, rarità con motore anteriore, e alcune coupè Cayman e spider Boxster.

Tra le moderne, abbiamo avuto il privilegio di guidare una Carrera 911 4S Targa, autentica regina della potenza (400 cv) e del plein air, con la quale abbiamo avuto la possibilità, grazie all’apertura del tetto, di goderci non solo le doti dinamiche e la straordinaria guidabilità, ma anche gli incantevoli panorami di un percorso illuminato da un sole estivo, in una Sicilia splendente, calda e accogliente. La tappa a Noto, capitale del barocco protetta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, la sosta nel “salottino” a picco sul mare di Taormina e la scalata dell’Etna sono state esperienze uniche. E spettacolare è stato l’arrivo a Catania, nella centralissima Piazza Università, dove le auto del Porsche Tribute hanno sfilato su una pedana allestita appositamente, con tanto di red carpet e folla plaudente.

La gara di regolarità è stata vinta da Michele Termini e Rosa Arcidiacono, a bordo di una 911 RSR, davanti alla coppia Palermo-Lo Faro, su 911 Carrera 3.2. Al terzo posto, come detto, la 356 B S90 delle signore del volante (e del cronometro) Gamberini-Pietropaolo. Il premio speciale Tag Heuer (due cronografi Stop Watch prodotti in edizione limitata), assegnato per la prova di Pergusa è andato alla Cayman R dei palermitani Giuseppe Currò e Maria Gabriella Malaspina.

Il Trofeo Porsche per la prima Turbo classificata è andato invece all’equipaggio della scuderia Monaco Historic formato da Jean Paul Palmero e da Gemma Geiger Barnasson, undicesimi con una magnifica 993 Turbo del 1997. Tra le sette Porsche Turbo presenti, si è fatta ammirare, in particolare, una rarissima 911 Turbo del 1984 (serie 930), di colore bianco perlato, realizzata a suo tempo dal reparto Exclusive della Casa e dotata di un kit aerodinamico con spoiler anteriore, prese d’aria laterali verniciate in nero opaco, interni in pelle grigia e finiture in radica, pomello del cambio con le iniziali del proprietario (lo stesso da sempre). Una rarità anche la 993 del 1996, caratterizzata dagli interni con finiture in carbonio, dalle prese d’aria laterali del modello Turbo S e appartenuta in passato al principe tedesco Dieter von Hohenlohe.

I 40 anni della 911 Turbo rappresentano per Porsche un anniversario importante, visto il successo che la tecnologia di sovralimentazione ha avuto nel tempo. Presentata in anteprima nel 1973 e commercializzata dal ’74, la prima 911 Turbo di Zuffenhausen è stata infatti la sportiva ad alte prestazioni che ha aperto la strada al boom del turbo. Una soluzione che all’inizio creò qualche problema, legato alla difficoltà di domare una potenza esuberante, che si scaricava a terra con brusche reazioni del retrotreno, mettendo in difficoltà i clienti meno esperti. Proprio per questo la Porsche organizzò, all’epoca, i primi corsi di guida sicura, avviando la Porsche Driving School, tuttora in attività.

Ma se 40 anni fa i cavalli da domare erano 260, oggi si supera abbondantemente quota 500. Nel secolo scorso il tetto massimo raggiunto furono i 408 cv della 993 biturbo del 1995. L’escalation ci ha portato oggi ai 560 cv della 911 3.8 Turbo S Coupè e ai 570 del V8 4,8 litri della Panamera Turbo S: auto ad altissime prestazioni, che tuttavia si guidano senza eccessiva difficoltà, visti gli straordinari progressi compiuti in materia di erogazione, per non dire della efficienza mirata al contenimento dei consumi e delle emissioni.

Nel nuovo secolo, infatti, Porsche ha fatto del turbo inteso come “produttore di potenza extra” anche un valido supporto alla regolarità di funzionamento del motore. Una svolta radicale, accompagnata dallo storico passaggio al raffreddamento a liquido, alla tecnica delle 4 valvole per cilindro, al primo utilizzo della tecnologia VarioCam Plus (adottata sulla 996, belva da 420 cv e 305 km/h). Nel febbraio 2006, poi, l’altra svolta epocale, con la 997, prima turbo benzina di serie dotata di un esclusivo turbo a geometria variabile, una chicca che distingue tuttora l’ingegneria del marchio tedesco. Con 480 cv, già otto anni fa toccava i 310 km/h e passava da 0 a 100 in 3,7 secondi, esaltando anche il cambio Tiptronic S, che per la prima volta faceva meglio del manuale a sei marce. Nel 2009, la 911 Turbo con motore 3,8 litri raggiunge la potenza di 500 cv! Per la prima volta in 35 anni, compaiono l’iniezione diretta di benzina e il cambio doppia frizione PDK. Il resto, è cronaca.


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Martedì 23 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 02-01-2015 10:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA