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Mettersi al volante della nuova 600 ibrida è stato un po’ come ripercorrere idealmente l’ultimo mezzo secolo (abbondante) di evoluzione dell’automobile. Almeno per chi, come il sottoscritto, all’inizio degli Anni 60 ha fatto le prime esperienze da neo-patentato guidando – non senza qualche impaccio iniziale – proprio un esemplare della mitica e omonima antenata, simbolo del boom economico post-bellico e della nascente motorizzazione di massa.
Visto il tempo che le separa, le due differenti interpretazioni di questa icona del “made in Italy” sono così diverse che più diverse non si può, ma i segni della continuità non mancano: li ritroviamo nell’immutata, spesso imitata e mai eguagliata, capacità Fiat di combinare le dimensioni esterne contenute con un’abitabilità degna di vetture di segmento superiore, come pure nella “leggerezza” di molte soluzioni di intelligente semplicità.
Nel caso della 600 Hybrid, per esempio, durante la prova su strada che dalla filiale milanese di Stellantis ci ha condotto ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, dove ha sede la Cartiere Paolo Pigna, partner di Fiat in occasione del lancio del nuovo modello che riporta il marchio nel cuore del segmento B, a lungo suo “terreno di caccia” preferito – basti pensare alla Punto che ne è stata per 25 anni la regina indiscussa – si è fatta apprezzare non solo per lo spazio generoso a disposizione degli occupanti (si sta comodi in cinque, anche in un’auto la cui lunghezza non arriva a 4,2 metri), ma anche per il comportamento stradale, rivelatosi equilibrato e affidabile in tutte le situazioni. Merito di un assetto esemplare, oltre che della fluidità di marcia garantita dal nuovo cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti nel quale è integrato il motore elettrico da 21 kW (29 cv) con contribuisce a rendere più brillanti le partenze da fermo e quando occorre interviene a supporto del 3 cilindri 1.2 turbo a benzina in grado di erogare fino a 100 cv.
Un sistema che offre anche degli “assaggi” di guida 100% elettrica non solo quando si viaggia a bassa velocità (sotto i 30 km orari), ma anche quando in autostrada si rilascia il pedale dell’acceleratore in condizioni di marcia stabili o si affronta una discesa. Il motore è stato progettato per garantire nell’impiego “normale” di ridurre fino al 15% le emissioni di CO2 rispetto a un propulsore solo termico con cambio automatico. Emissioni che si attestano a 109 g/km, mentre sul fronte delle prestazioni la velocità massima è di 184 km orari e occorrono 10,5 secondi per raggiungere i 100 km orari partendo da fermi. La versione ibrida affianca quella solo elettrica che l’ha preceduta nel listino e rappresenta un ulteriore passo del marchio sulla strada dell’elettrificazione, oltre a sottolineare l’attenzione con cui Fiat guarda anche ai Paesi nei quali la transizione energetica procede più lentamente e il 100% a batteria fa più fatica a imporsi. Una situazione nella quale, in attesa di poter valutare concretamente l’effetto dei nuovi incentivi, si trova anche il nostro mercato, dove la nuova arrivata viene proposta nei livelli di allestimento 600 base e 600 “La Prima” i cui prezzi partono rispettivamente da 24.950 e 30.950 euro.
Per quanto riguarda l’accenno iniziale alle dimostrazioni di “intelligente leggerezza” date dalla Fiat 600 nel corso di una lunga e brillante carriera (l’anno prossimo spegnerà idealmente 70 candeline), la sua attuale discendente si inserisce nel solco della tradizione puntando sul colore, simbolo di ottimismo e di energia positiva come si conviene al primo modello che ha eliminato il grigio dalla lista delle tinte disponibili, imboccando una strada su cui l’ha poi seguita dall’intera gamma. La partnership con il gruppo Pigna, storico leader nel settore della cartotecnica e altro glorioso rappresentante del made in Italy sulla scena da 185 anni, ha avuto un ruolo da protagonista nelle concessionarie grazie agli espositori che, affiancando il lancio della nuova vettura, hanno messo a disposizione dei clienti quaderni e notebook Pigna brandizzati Fiat, ovviamente coloratissimi, nonché un’esclusiva scatola di pennarelli creata per l’occasione e contenente tutti i colori possibili, a eccezione ovviamente del grigio.
La stessa filosofia si ritrova nell’abitacolo, dove si fanno notare la qualità dei materiali, la cura delle finiture e la dovizia di dotazioni tecnologiche di ultima generazione che tra l’altro consentono alla nuova arrivata di presentarsi come la prima vettura compatta capace di offrire la cromo-terapia, grazie alla possibilità di scegliere fra otto colori diversi sia per quanto riguarda sia l’illuminazione ambientale, sia l’ambiente radio. Garantendo così un totale di 64 possibili abbinamenti cromatici, tutti coerenti con la campagna “nomoregrey” del brand italiano.