La Mercedes SL43 AMG è la versione di ingresso della roadster tedesca e monta un sofisticato 4 cilindri 2 litri da 381 cv dotato di turbocompressore elettrico derivato dalla Formula 1.

Mercedes SL43 AMG, come va la scoperta della Stella con quattro nobili cilindri nel cofano

di Nicola Desiderio
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CALA DI VOLPE (SS) – Anche l’automobile ha le sue stagioni, ma non sembrano passare per la Mercedes SL, l’auto che nella tradizione delle Stella vuol dire l’inizio dell’epopea sportiva delle Frecce d’Argento e delle portiere ad Ali di Gabbiano. La SL R232 che ha debuttato lo scorso anno ha infatti rilanciato gli elementi primigeni della W198, nata nel 1954 dalla formidabile W194 da corsa – 24 Ore di Le Mans, Carrera Panamericana, 24 Ore del Nürburgring e un secondo posto alla Mille Miglia… – e affiancata nel 1957 dalla versione con tetto in tela. La capote è tornata dopo oltre 30 anni di tetto in metallo e, a sottolineare la sportività della nuova SL, sul cofano c’è il marchio AMG al posto della solita Stella e sotto da qualche mese non c’è solo il V8 4 litri biturbo da 585 cv, ma la SL43 con il 4 cilindri 2 litri che abbiamo già visto sulla Classe A e CLA.

Trattasi di declassamento, nobiltà dimezzata o di cedimento alle mode? Tecnicamente, solo per il numero dei cilindri e per la cilindrata, perché parliamo comunque di 381 cv e di quello che, con ogni probabilità, è da anni il miglior motore della sua classe. Lo abbiamo visto infatti raggiungere i 421 cv fissando record come quello del 4 cilindri più potente e quello con la densità di potenza più elevata e la sua duttilità è tale da essere il cuore del sistema ibrido plug-in di altre versioni AMG come la C63 dove eroga 476 cv solo per la parte termica. Tra le sue particolarità ci sono la doppia iniezione e il turbocompressore elettrico, concettualmente del tutto simile a quello del V6 delle monoposto di Formula 1. In più c’è un motogeneratore da 10 kW che provvede a recuperare energia in rilascio e a dare un piccolo aiuto. Il cambio è lo stesso 9 rapporti a rotismi epicicloidali con frizione multidisco della SL63 e la trazione è solo posteriore. Queste differenze vogliono dire 160 kg in meno di peso – 1.810 kg contro 1.970 kg – con tutto quello che ne consegue sia per la guidabilità sia per l’efficienza con consumi ed emissioni di CO2 inferiori del 27%.

Sono discorsi oziosi e forse anche al limite dell’offensivo per chi, potendo acquistare auto di questo genere, non vuole sentirsi considerato nella categoria del “vorrei, ma non posso”, ma oramai necessari a tutti i livelli per due ordini di motivi. Il primo è legato ai clienti stessi che tengono sempre più all’ambiente e non vogliono fare la figura di chi ignora il tema. Il secondo è che le case stesse stanno compiendo investimenti enormi per abbattere consumi ed emissioni e Mercedes è tra quelle che sta andando più veloci con l’obiettivo di produrre solo auto elettriche entro il 2030 e di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2039. La SL43 ha poi prestazioni tutt’altro che disprezzabili (275 km/h, 0-100 km/h in 4,9 s.) e la possibilità di andare incontro ad una fascia di clienti che non ha bisogno del V8 né delle sue prestazioni, ma vuole dalla sua SL un attitudine più da gran tourer capace di condurre nei fine settimana e verso i luoghi di villeggiatura, degnamente e comodamente, il suo possessore e chi l’accompagna.

La SL è di quelle macchine con le quali immagini di raggiungere un luogo appoggiando la sacca con i vestiti, preparata in pochi minuti, sul piccolo sedile posteriore da 2+2. E questa SL43 punta proprio a questo. Non avrà il rombo possente del V8, ma le prestazioni ci sono eccome, grazie anche ai 480 Nm di coppia disponibili da 3.250 a 5.000 giri/min, dalla possibilità di allungare fino a 7.000 giri/min e infine dall’ottima risposta all’acceleratore, dovuta ai 10 kW elettrici e ad un turbocompressore che è supportato elettricamente annullando il cosiddetto turbolag. Dunque poca rabbia, ma tanta prontezza e una capacità di allungo che viene mascherata dal tono acusticamente discreto di questo 4 cilindri. Solo lodi per la capote a triplo strato e di ottimo livello anche la protezione dal vento potendo contare nei mesi lontani da quelli estivi dell’Airscarf, la sciarpa d’aria calda che soffia da dietro all’altezza del collo.

L’assetto poi è abbastanza morbido e, in ogni caso, facile da gestire con uno sterzo preciso e volutamente poco aguzzo. In opzione ci sono il differenziale autobloccante, le sospensioni a controllo elettronico le quattro ruote sterzanti. A disposizione ci sono anche tutte le opzioni di allestimento alle quali si aggiungono quelle del catalogo Manufaktur per portare la personalizzazione della propria SL43 ai livelli adeguati per un’auto che chiede 140mila (e 678) euro per essere portata in garage, quasi 64mila euro in meno della V8.

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Sabato 19 Agosto 2023 - Ultimo aggiornamento: 21-08-2023 09:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA