MILANO - Abolizione del canone annuale dovuto ai Comuni per svolgere il servizio, allineamento dell’IVA al 10%, inclusione nel buono mobilità e fondi pubblici per la promozione delle piattaforme Mobility as a Service: sono le 4 proposte «per salvaguardare il settore e rendere più favorevoli le condizioni in cui gestire i servizi di car sharing in Italia» portate da Share Now, Assosharing e Aniasa all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Ministero della Transizione ecologica, di Anci e delle amministrazioni comunali delle città in cui opera Share Now. «Molte amministrazioni comunali hanno applicato soluzioni volte a limitare traffico, inquinamento e utilizzo dell’ auto privata nei centri urbani, quali Congestion Charge e Zone a Traffico Limitato. Con l’avvento della pandemia da Covid-19 e il conseguente contingentamento del trasporto pubblico locale, spesso tali misure sono state temporaneamente sospese con l’intento di agevolare la mobilità dei cittadini in sicurezza.
Di contro, però, vi è stato un massiccio ritorno all’uso dell’ auto di proprietà, a discapito delle soluzioni più sostenibili offerte dal mondo dello sharing - afferma Luigi Licchelli, Business Development Lead Italy di Share Now - Abbiamo dunque avvertito la necessità di dialogare con le autorità al fine di generare soluzioni che permettano all’intero comparto di continuare a operare in un ambiente favorevole ed economicamente sostenibile, alleviando così il peso dei consistenti costi di gestione che sosteniamo e che sono ulteriormente lievitati con la pandemia, durante la quale abbiamo assistito ad una ovvia riduzione della domanda della mobilità. Il riscontro avuto finora dagli interlocutori è stato in molti casi positivo e, pertanto, siamo fiduciosi che da questo dialogo possano presto nascere azioni concrete».