Un noleggio in salute, vivace e sempre più connesso, pronto a collaborare con il mondo delle istituzioni. È la fotografia che ne dà Massimiliano Archiapatti, presidente dell’Aniasa.
Partiamo dal mercato. Il breve termine rallenta e il lungo continua a sostenere le immatricolazioni.
C’è solo un fattore stagionale o ci sono altre tendenze in atto?
«C’è sicuramente l’impatto delle normative WLTP che ha squilibrato il mercato negli ultimi mesi del trimestre: le case hanno prima fatto pulizia dei loro stock e poi hanno dovuto rallentare le immatricolazioni. Il breve termine si era strutturato in anticipo in funzione della Pasqua e va anche detto che si approvvigiona nel lungo attraverso il rent-to-rent: dunque le immatricolazioni sono una cosa e la flotta ne è un’altra».
Il rent-to-rent è stabile o cresce?
«È in crescita, anche se è difficile da misurare con esattezza l’effettivo utilizzo dell’immatricolato. In assoluto il rent-to rent cresce per due motivi: la flessibilità e l’ingresso sul mercato di operatori di piccole dimensioni che trovano questo strumento meno problematico dal punto di vista finanziario».
Leasys ha acquistato Winrent, un’azienda di noleggio a lungo si è presa una di rent-a-car. Che significato ha questa mossa? Pensa che ci saranno altre operazioni di questo tipo, magari di segno contrario?
«Difficile dirlo. Mentre la nostra industria negli USA è concentrata nelle mani di pochi operatori, da noi è molto vivace e manifesta una vitalità che va oltre le solite barriere tanto che, in prospettiva, la divisione classica tra breve e lungo è destinata a perdere di significato. Ci saranno altre operazioni? C’è sempre interesse da parte di nuovi operatori e anche delle case auto che, dopo aver abbandonato questo settore, si stanno riavvicinando. Vedo l’operazione Leasys-Winrent in questa chiave: un’integrazione di filiera proprio attraverso l’avvicinamento di una casa al mercato della mobilità tramite il suo braccio finanziario».
Un’altra tendenza all’interno di Aniasa è la presenza sempre maggiore di aziende informatiche...
«Significa che le società di noleggio fanno ancora una volta da apripista. Si parla tanto di auto connesse e le flotte da tempo si sono dotate di questi strumenti. C’è un interesse elevato di business attuale e futuro, anche da parte delle case auto, perché la connettività vuol dire dare servizi migliori e più numerosi e poter gestire meglio la flotta, ma anche stabilire rapporti più stretti con il cliente privato».
Avete iniziato a dialogare con il nuovo governo?
«Sì, abbiamo avviato tavoli con i Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico. Non siamo andati tanto a chiedere, ma a dire che cosa abbiamo da dare in termini di competenza su temi caldissimi come la sostenibilità, la mobilità condivisa e la sicurezza. Abbiamo in circolazione un milione di veicoli con un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto alla media e il 50% dell’immatricolato elettrico è a noleggio. Siamo andati a difendere anche il diesel dalla psicosi di cui è vittima perché è ancora la soluzione migliore per chi fa lunghe percorrenze».
Quali sono le previsioni per l’anno che sta per chiudersi e quali sono invece i segnali per il prossimo?
«Sicuramente il 2018 è un anno positivo, con buoni segnali di crescita. Sono aumentati la flotta e il fatturato soprattutto attraverso i volumi, perché la competitività mette sotto pressione i margini. Le prospettive per il 2019 sono interessanti, anche se ci sono punti interrogativi sulla prospettiva economica. Per ora non vediamo segnali di rallentamento, ma siamo attenti. Sicuramente, la crescita dell’economia può dare un ulteriore impulso alla crescita del noleggio».
Vi aspettate novità per l’auto aziendale nella prossima legge di bilancio?
«Il governo ha nel suo contratto la sostenibilità e la mobilità condivisa ma, per il momento, temo che abbia altre priorità. Noi ci siamo limitati a segnalare l’effetto positivo che alcuni provvedimenti hanno fornito nel passato, come il superammortamento, e ad offrire tutta la conoscenza di un’associazione che nel 2019 compirà 53 anni e ha al proprio interno aziende dalla storia molto lunga».