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Se per alcuni costruttori il percorso verso l’elettrificazione ha qualche affanno, per BMW tutto prosegue secondo i piani tanto che nel 2023 la quota delle BEV sulle vendite è stata di quasi il 15% e si prevede che crescerà al 20% nel 2024 per poi raggiungere il 50% nel 2030. Intanto il modello più venduto con il marchio M è proprio la i4 M50 elettrica e la BMW può festeggiare il suo migliore anno in termini di volume e fatturato con un margine dell’11%. Fresca di debutto c’è l’auto forse più simbolica per il marchio di Monaco, la Serie 5 (codice progetto G60) di ottava generazione che, per la prima volta nella sua ultracinquantennale storia, ha in gamma la versione elettrica i5, anche per la variante Touring. Una vettura che non solo incarna il passato, ma anche l’approccio multienergetico ed evolutivo di BMW visto che è offerta con motori a benzina (2 litri da 208 e 299 cv) e diesel (2 litri da 197 cv) ibridizzati a 48 Volt, ibridi plug-in (530e da 299 cv e 550e xD da 489 cv) capaci di percorrere in elettrico fino a 102 km, tutti con cambio automatico a 8 rapporti.
Le i5 hanno una batteria da 81,2 kWh che si ricarica fino a 205 kW: la eDrive40 da 250 kW ha 497-582 km di autonomia, la xDrive40 bimotore ha 290 kW e 464-538 km di percorrenza e la M60 da ben 442 kW (601 cv) percorre 455-516 km con uno 0-100 km/h in 3,8 s. La Touring è lunga come la berlina (5,06 metri, +10 cm), ha un vano bagagli che va da 560 a 1.700 litri ed è offerta (al momento) solo con il diesel e l’elettrico, ma sono in arrivo altre varianti per un’automobile che ha interni vegani e stabilisce nuovi primati di tecnologia digitale e sicurezza permettendo persino di giocare a bordo (da fermi) e di cambiare corsia con il solo movimento degli occhi.
La cura della corrente, che è già arrivata su X1, X3, Serie 4, Serie 5 e Serie 7, è arrivata anche sulla X2, giunta alla seconda generazione con un notevole aumento della lunghezza (4,55 metri, +19 cm) e un carattere più da coupé, allineandosi a quello di X4 e X6. Ne hanno guadagnato notevolmente l’abitabilità posteriore e il bagagliaio (560 litri, +90) che prima erano il punto debole della X2. Anche qui BMW non ha lesinato in tecnologia per il comfort e la sicurezza e ha fornito il suo SUV coupé di propulsori efficienti. Quelli a combustione interna sono 4 cilindri con cambio doppia frizione a 7 rapporti: a gasolio da 150 cv e a benzina da 156 cv, entrambi mild-hybrid a 48 Volt, al quale si aggiunge la M35i da 300 cv che chiude lo 0-100 km/h in 5,4 s. Ci mette solo due decimi in più la iX2 xDrive30 bimotore da 230 kW che, con la batteria da 64,7 kWh ricaricabile fino a 130 kW, offre un’autonomia di 417-499 chilometri. Ci sarà anche una versione monomotore da 150 kW. Ma se parliamo di elettrica a ruote alte, la BMW più rappresentativa arriverà nel 2025 e avrà la forma della Vision Neue Klasse X, il Suv che sarà basato sulla nuova piattaforma nativa elettrica dalla quale la BMW ricaverà sei modelli, capaci di coprire il 50% delle proprie vendite entro il 2030, tra cui una berlina di classe media delle dimensioni della Serie 3 e il cui concept è stato già mostrato. La nuova piattaforma avrà batterie con celle cilindriche invece delle prismatiche attuali, più dense d’energia del 20% e in grado di offrire autonomia e velocità di ricarica migliorate del 30% con un’efficienza cresciuta del 20-25%.
L’architettura elettrica sarà a 800 Volt mentre quella elettronica sarà basata su quattro supercentraline di elaborazione dieci volte più potenti delle precedenti e aggiornabili over-the-air: tra queste, una per i sistemi di propulsione, di sesta generazione, e la dinamica della vettura e l’altra per i sistemi di assistenza alla guida. All’avanguardia anche la ricerca sui materiali, che non derivano da idrocarburi e sono “circolari” per ridurre l’impronta ambientale, e l’interfaccia uomo-macchina, in particolare per l’head-up display 3D che abbraccia l’intero parabrezza.