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LE MANS – È proseguito il dominio della Porsche nel FIA WEC. Inizialmente nelle retrovie e in appartenere difficoltà, la Casa tedesca è uscita allo scoperto nel momento più opportuno. Ancora una volta il protagonista, assieme alla 963 LMDh, è stato Kevin Estre. Il francese ha regalato a Porsche la diciannovesima pole position della sua storia nella 24 Ore di Le Mans. Il transalpino ha infiammato il pubblico firmando un giro perfetto proprio sotto la bandiera a scacchi.
Lo spettacolo è iniziato già nelle prime battute con tutti i piloti che hanno cercato di prendere le misure con le condizioni del tracciato. Infatti la sessione è iniziata con un ritardo di mezz’ora, rispetto l’orario previsto, per consentire la riparazione dei guardrail piegati a causa di un incidente avvenuto nel corso della gara della Le Mans Cup. L’asfalto più freddo, però, non ha intimorito i 23 piloti scesi in pista per affrontare l’Hyperpole.
Le due Cadillac del Chip Ganassi Racing sono partire subito all’assalto con Sebastien Bourdais che ha siglato il riferimento in 3’24”816. Un tempo che si è rivelato difficile da eguagliare dagli avversari. Proprio nel tentativo di battere il crono del francese, Dries Vanthoor ha causato l’interruzione della sessione a poco meno di otto minuti dalla bandiera a scacchi. Il pilota della BMW ha mancato il punto di frenata arrivando a ruote bloccate nella ghiaia della curva Indianapolis. La sessione stata immediatamente interrotta e, così come accaduto ieri a Kamui Kobayashi, tutti i tempi fatti registrare da Vanthoor sono stati cancellati.
La sessione è quindi ripartita con ancora 7’41” a disposizione. Sicuro di aver messo in cassaforte la pole, Bourdais è sceso dall’abitacolo della sua Cadillac per assistere al resto della qualifica dai box. Quando sembrava ormai destinato a partire dalla prima piazzola della 92ª edizione della 24 Ore di Le Mans, Bourdais è stato surclassato dal suo compagno di squadra Alex Lynn.
Non c’è stato neppure il tempo di poter esultare che Estre ha gelato il box Cadillac. Autore di un giro perfetto, il francese ha firmato un crono di 3’24”634 regalando al team Penske Motorsport la prima pole a Le Mans. A seguire la Porsche 963 LMDh le due Cadillac e le Ferrari 499P. Quarto, Alessandro Pier Guidi non è riuscito a migliorarsi nelle fasi conclusive, mentre Antonio Fuoco ha commesso un errore alla curva Dunlop abortendo il suo ultimo tentativo.
Unico, tra le Hypercar, ad affrontare l’ultimo assalto con le gomme soft, Paul-Loup Chatin ha portato la Alpine al sesto posto. Anche in occasione dell’Hyperpole Jota non è scesa in pista. I meccanici non sono riusciti a terminare in tempo utile la Porsche 963 LMDh rimasta incidentata nelle prove libere di ieri sera.
Porta la firma di Louis Deletraz la pole di classe LMP2. Siglando un crono di 3’33”217, lo svizzero ha issato in prima fila l’Oreca 07 dell’AO By TF battendo sotto la bandiera a scacchi Job van Uitert. Terzo crono per il portacolori del Panis Racing Mathias Beche che ha messo alle sue spalle entrambi i piloti dello United Autosports Ben Hanley e Oliver Jarvis. Dopo aver impressionato nella giornata di ieri, Malthe Jacobsen non è andato oltre il sesto posto.
A Brendan Iribe è stato sufficiente un solo tentativo per accaparrarsi la pole in LMGT3. Il pilota dell’Inception Racing ha firmato in crono di 3’59”443 poi, nel tentativo di migliorarsi, è andato in testacoda con la sua McLaren 720S nell’ultima chicane. Iribe ha staccato di ben otto decimi gli avversari capitanati da Alex Malykhin, al volante della Porsche 911. Seconda fila per la Ferrari 296 GT3 di Giacomo Petrobelli e la Ford Mustang di Ryan Hardwick. A seguire le Aston Martin Vantage di Ian James e Satoshi Hoshino. A chiudere la classifica delle LMGT3 la Corvette di Hiroshi Koizumi e la Lamborghini Huracan affidata a Claudio Schiavoni.
FIA WEC 24 Ore Le Mans: Hyperpole