Landtrek, l'evoluzione del pick-up firmato Peugeot. Ha nuovo motore 2.2 Multijet Diesel da 200 cv
Peugeot, zero emission alla francese: tanti modelli tra cui brilla la E-408
Peugeot, zero emission alla francese: tanti modelli tra cui brilla la E-408
La sfida è provare a fare il poker. Anche se i francesi sanno che sarà un’impresa difficilissima. La Peugeot torna a Le Mans per il secondo anno consecutivo con la sua hypercar 9X8 completamente riprogettata rispetto al 2023. Nel tentativo di vincere quella 24 Ore che Peugeot si era aggiudicata l’ultima volta nel 2009.
La 24 Ore di Le Mans è una corsa magica, affascinante, ambita. Tanto più per un costruttore francese che corre in casa ed è spronato anche dall’orgoglio. Tra tutti i marchi francesi dell’ex gruppo PSA, dal 2021 confluito insieme a quelli Fiat nel colosso Stellantis, Peugeot è sempre stato quello più dedito alle corse in pista. Vero che ha vinto diversi mondiali Rally, ma la vocazione del Leone sono sempre stati i circuiti. Fin da quando una Peugeot, infischiandosene della superstizione legata al numero 17 che portava sul cofano, vinse tre volte la leggendaria 500 Miglia di Indianapolis nel 1913, 1916 e 1919.
Da bravi francesi, in Peugeot non potevano ignorare la 24 Ore di Le Mans. Dove sono entrati la prima volta nel 1926. Ma è sempre stata una presenza occasionale. E soltanto negli anni Novanta hanno raccolto i veri successi. Prima nel 1992 poi nel 1993 dove le tre Peugeot 905 prototipo hanno monopolizzato il podio: prima, seconda e terza. Non va dimenticato che al timone di quello squadrone Peugeot c’era quel Jean Todt che un mese dopo sarebbe passato alla Ferrari per risollevare le sorti del cavallino in F1. Paghi del successo, ci sono voluti 15 anni perché i francesi tornassero a Le Mans. Ma poi nel 2007 hanno accettato la sfida tecnologica del turbodiesel, che sembrava diventato il motore imperante a Le Mans per i suoi bassi consumi. E nel 2009 hanno conquistato la terza vittoria della storia. Con il prototipo 908 Hdi e un propulsore che passerà alla storia come il turbodiesel più potente mai visto in una gara automobilistica: un 12 cilindri a V a gasolio di 5,5 litri che erogava la bellezza di 700 cavalli ma soprattutto aveva 1200 newtonmetri di coppia motrice. Un mostro di accelerazione!
Il ritorno nell’Endurance è datato 2022. Quando gli organizzatori francesi inventano la nuova formula delle Hypercar ibride per darsi un’immagine più sostenibile e al passo con i tempi. Se le corse devono essere la palestra di sviluppo per migliorare le auto stradali, aveva senso imporre a Le Mans i motori ibridi (benzina+elettrico) che sono i più diffusi sulle auto da strada. Perciò Peugeot, che anche nella produzione di serie aveva compiuto una decisa svolta verso l’ibrido, ci ha creduto e si è lanciata nella nuova categoria Hypercar. Con una coupé profilatissima e molto originale: la 9X8. Il regolamento Hypercar concede una certa libertà progettuale; non impone una cilindrata uguale per tutti come in F1, perciò ogni progettista è libero di fare il motore che vuole.
A quattro, sei oppure otto cilindri. Basta che alla fine non sviluppi più di 500 kW (pari a 680 cavalli), di cui una certa parte in elettrico. Questa libertà tecnica ha spinto Peugeot a tentare un azzardo: scegliere le soluzione delle quattro gomme di sezione uguale (non accade mai nelle auto da corsa), contando sul fatto che se il motore elettrico delle Hypercar aziona le ruote anteriori, una gomma più larga potrebbe dare un beneficio. A scapito delle posteriori. Per lo stesso motivo Peugeot aveva optato per una configurazione aerodinamica estrema e rischiosa: nessuna ala posteriore per sviluppare più velocità in rettifilo.
Il motore invece è più tradizionale. Un V6 turbo di 2,6 litri. Ma il duplice azzardo tecnico non ha pagato. Nonostante piloti di indubbio valore fra cui tre ex F1 come Di Resta e Vergne, le Peugeot 9X8 senza ala posteriore hanno raccolto soltanto briciole in tutto il 2023. Unica soddisfazione: i 34 giri al comando a un certo punto del pomeriggio nella 24 Ore. Lampo di soddisfazione che ha fatto tornare il sorriso pure al grande capo, Tavares. Ma è durato troppo poco.
Per cui in questo 2024 Peugeot ha deciso di tornare al convenzionale abbandonando le scelte tecniche azzardate. Ha ridisegnato l’aerodinamica dell’auto e finalmente l’ha dotata di un alettone posteriore. Pure le ruote sono tornate come quelle di tutti gli avversari: strette davanti (da 29 cm di sezione) e larghe dietro (da 34 cm). Del vecchio squadrone di piloti sono rimasti Vergne, Di Resta, Duval, Jensen.
A loro si sono aggiunti Nico Muller e l’ex campione di Formula E, Stoffel Vandoorne. Vedremo il 15 giugno se la svolta tecnica sulla 9X8 darà i suoi frutti.