Il concept Mission E ha debuttato in anteprima mondiale all'ultimo Salone di Francoforte suscitando scalpore anche per l’autonomia di 500 km.

Mission E: 600 cv, 0-100 in 3,5", ricarica in 15 minuti: il futuro secondo Porsche

di Sergio Troise
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FRANCOFORTE - Dopo le ibride Panamera e 918 Spyder, ecco la prima Porsche totalmente elettrica: si chiama Mission E. Non è un’auto pronta ad arrivare nelle concessionarie, ma un concept avveniristico esibito in anteprima mondiale sotto i riflettori del recente Salone di Francoforte per gridare al mondo che “per l’auto a emissioni zero Porsche c’è”.

Sarà per l’avvicinarsi dei nuovi limiti sulle emissioni, sempre più restrittivi; sarà per “avvertire” gli Stati che mentre loro indugiano su infrastrutture e incentivi l’industria avanza a passi da gigante, certo è che questa Porsche ha davvero tutto per rivelarsi come un segnale di svolta importante, di cui tutti – gli americani di Tesla in testa - dovranno tenere conto.

L’auto si presenta come una sportiva dalla linea bassa e profilata (l’altezza è di appena un metro e trenta). La linea dei cristalli laterali è simile a quella della 911, ma con una differenza importante: le due porte con apertura a libro, che dovrebbero permettere un comodo ingresso, grazie anche all’assenza del montante centrale. Anche la coda ricorda vagamente gli stilemi della classica 911, mentre la fiancata, originale quanto pulita, si irrobustisce nella parte dei passaruota posteriori come avviene su Porsche 918 Spyder o sulla più piccola Cayman. Sul frontale, molto basso, spicca un nuovo tipo di fari a LED con design a quattro punti luminosi.

Molto curata l’aerodinamica: le bocchette e le prese d’aria dal look inconfondibile sulle parti anteriore, laterale e posteriore caratterizzano il design fluido della carrozzeria, mirato ad esaltare l’efficienza e le prestazioni. Tutto è stato studiato per migliorare il flusso d’aria intorno alle ruote e abbassare la portanza. Gli specchi retrovisori esterni sono virtuali e gli angoli inferiori del parabrezza mostrano le immagini delle telecamere esterne montate sui passaruota anteriori. Il guidatore dovrebbe godere così di una migliore visibilità, mentre sul display possono essere visualizzate attivamente le zone circostanti e informazioni relative alla sicurezza.

Molto innovativi sono anche gli interni, con quattro sedili separati per quattro posti singoli e una strumentazione avveniristica, gestita da tracciamento oculare e dal riconoscimento di gesti, alcuni anche tramite ologrammi: un sistema fortemente orientato al guidatore che regola automaticamente i display in base alla posizione di guida. L’assenza del tunnel centrale di trasmissione crea spazio e regala un’atmosfera piacevole, che sa di leggerezza e praticità.

Inutile dire, però, che sono i contenuti tecnici i punti forti di questo concept realizzato da Porsche sviluppando il meglio della tecnologia sperimentata nell’ultima, trionfale, 24 Ore di Le Mans (primo e secondo posto) con la 919 Hybrid da corsa. Due motori sincroni a magneti permanenti (simili a quelli dell’auto utilizzata nella corsa di durata francese) spingono la vettura e recuperano l’energia prodotta in frenata. Secondo le informazioni fornite dalla Casa, i due motori producono insieme 440 Kw, più di 600 CV, e spingono la Mission E. ad una velocità di 100 km/h in meno di 3,5 secondi e a 200 km/h in meno di 12 secondi.

Il sistema di trazione è integrale e le 4 ruote sono tutte sterzanti. A distribuire automaticamente la coppia alle singole ruote pensa il Porsche Torque Vectoring. “In tal modo – informano gli uomini di Zuffnehausen – l’auto affronta anche le curve più impegnative con precisione e in tutta sicurezza, assicurando prestazioni da sportiva autentica”. Tutto ciò viene “certificato” da Porsche con il tempo sul giro sulla mitica Nordschleife del Nürburgring “inferiore agli otto minuti”.

Interessante è anche l’autonomia. Porsche dichiara 500 km, ovvero un margine ampio per rendere una Porsche elettrica del futuro idonea ad un uso quotidiano. Ma il bello sta nel tempo di ricarica: “In 15 minuti – dichiara la Casa – si può immagazzinare l’80% dell’energia, sufficiente per percorrere altri 400 km circa”. Come sia possibile tutto ciò è presto detto: per la prima volta viene utilizzata l’innovativa tecnologia a 800 Volt, ovvero il doppio della tensione rispetto alle vetture elettriche attuali. “Ciò offre molteplici vantaggi – spiegano ancora i tecnici tedeschi -: tempi di ricarica più brevi e peso ridotto, perché per il trasporto dell’energia sono sufficienti cavi in rame più leggeri e con diametro inferiore”.

Tra le particolarità del concept Porsche c’è anche la possibilità di ricaricare l’auto in tre modi diversi: in alternativa al suddetto sistema Porsche Turbo Charing, con aggancio sul passaruota anteriore sinistro, la piattaforma tecnologica può essere collegata ad una comune stazione di ricarica a 400 volt, oppure può essere ricaricata nel garage di casa tramite un sistema induttivo, parcheggiando semplicemente la vettura in corrispondenza di una serpentina incorporata nel pavimento, che trasferisce, senza cavi, l’energia ad una bobina posta nella parte inferiore dell’auto.

La batteria, agli ioni di litio, è montata nel sottoscocca della vettura, tra gli assali anteriore e posteriore, in modo da ottimizzare la distribuzione del peso e di tenere il baricentro basso. Ciò dovrebbe assicurare un buon handling, ma è chiaro che il comportamento di questa sportiva del futuro a emissioni zero è tutto da scoprire. Ciò detto, non dovrebbero esserci dubbi sulla bontà del progetto. Che si avvale, tra l’altro, anche dell’impiego di materiale composito in alluminio, acciaio e polimero rinforzato con fibra di carbonio per la carrozzeria. I cerchi, inoltre, sono in carbonio, con pneumatici su cerchi da 21 pollici anteriormente e da 22 sul retro.

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Venerdì 18 Dicembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 26-12-2015 19:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA