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Mauro Caruccio dall’inizio dell’anno guida la filiale italiana del più grande costruttore orientale. Quello che prima di tutti ha inserito il rispetto ambientale in cima alla lista delle priorità, puntando sull’elettrificazione. Nell’era moderna, infatti, è stata la Toyota ad equipaggiare i veicoli con un potente propulsore a batterie in grado di spingere l’auto anche da sola e, soprattutto, di recuperare una corposa quantità di energia. Una preziosa spinta che in precedenza andava persa, capace di ridurre i consumi, abbattere le emissioni e, contemporaneamente, migliorare le performance, consentendo di viaggiare per buona parte del tempo a “zero emission”.
Dottor Caruccio la Toyota lavora sui motori elettrici da quasi 40 anni, come vede questa fase della storia dell’auto? È vero che siamo alla vigilia di un cambiamento epocale?
«Credo siano tutti d’accordo che i veicoli debbano diventare più ecologici per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e aiutare con soluzioni innovative il contenimento dei cambiamenti climatici. In Italia lo scorso anno 39 capoluoghi di provincia hanno superato i limiti di inquinamento. C’è da fare qualcosa e bisogna farlo subito. Vanno ridotte le emissioni di CO2 climalteranti e quelle dannose per la salute delle persone come gli NOx, gli ossidi di azoto».
Qual’è la motorizzazione che vincerà questa sfida? Il diesel sembra in difficoltà, si affermerà l’ibrido o l’elettrico?
«Toyota ha una sua visione di questo scenario, della svolta elettrificata. Abbiamo un piano molto preciso. Nel 2025 ogni modello del nostro Gruppo avrà una variante elettrificata, nel 2030 venderemo 5,5 milioni di veicoli a batterie, oltre un milione dei quali sarà al 100% elettrico. Entro il 2050 il target della nostra azienda è ridurre le emissioni di CO2 del 90% rispetto al 2010 anticipando i tempi dell’accordo di Parigi sul clima. Per quanto riguarda gli NOx già oggi la tecnologia ibrida consente di ottenere emissioni inferiori di oltre il 90% rispetto ai limiti omologativi di legge».
Punterete sull’ibrido anche in futuro?
«La nostra motorizzazione ibrida è una realtà, una risposta concreta, siamo leader mondiali. Dal 1997 abbiamo venduto quasi 13 milioni di auto di questo tipo, 2 milioni in Europa di cui 230 mila in Italia. Ma del percorso elettrificato fanno parte altre tre soluzioni e noi lavoriamo su tutte perché crediamo che tutte avranno un ruolo: c’è l’ibrido plug- in, il motore solo elettrico e le fuel cell ad idrogeno».
Conviveranno? Avranno missioni diverse? I veicoli a “zero emission” sembrano avvantaggiati.
«Le auto solo a batterie hanno ancora delle limitazioni e ci vorrà del tempo per superarle. Hanno un costo più elevato, un’autonomia contenuta e si ricaricano con difficoltà. Le nostre full hybrid non hanno questi limiti, non hanno la necessità di una presa di corrente e, come hanno confermato prestigiosi studi tipo quelli dell’Enea, dell’Università Marconi di Roma e del politecnico di Parigi, in città possono viaggiare per oltre il 50% del tempo solo in elettrico, utilizzando quasi per il 30% l’energia recuperata in frenata».
Come vanno le vendite di auto ibride in Italia?
«Molto bene, con tassi di incremento del 30% su base annua. E noi siamo protagonisti. Abbiamo oltre il 70% del mercato elettrificato e quasi il 70% delle nostre vendite sono ibride. A settembre la Yaris è stata la vettura più venduta della sua categoria anche grazie alla motorizzazione ibrida. Lexus in Italia è un brand premium con la gamma totalmente ibrida e con l’arrivo del Suv compatto UX raddoppierà i volumi».
Ci sono novità anche per il marchio Toyota?
«Nei primi mesi del 2019 lanceremo prodotti importanti, la nuova Corolla e la nuova Rav4, entrambe nascono sulla tecnologica piattaforma TNGA e hanno motorizzazioni ibride di quarta generazione, ancora più efficienti e performanti».
Cosa state facendo per i clienti italiani? Per aiutarli a supportare questa espansione?
«Vogliamo far capire a tutti che l’hybrid Toyota è il futuro e garantisce tanti vantaggi. Con gli “Hybrid Bonus” stiamo fornendo un contributo allo svecchiamento del parco circolante e ora vogliamo assicurare la massima tranquillità nella fase di possesso. Da ottobre è possibile estendere la garanzia delle parti elettriche e meccaniche fino a 10 anni, un’iniziativa unica nel settore e che non presenta costi aggiuntivi: è sufficiente effettuare i tagliandi di manutenzione presso la nostra rete ufficiale».
Ci sono altri aspetti che rendono le auto griffate Toyota diverse dalle concorrenti?
«Grazie a formule d’acquisto innovative le nostre vetture possono essere restituite in qualsiasi momento. Le Toyota, inoltre, offrono numerosi dispositivi di sicurezza attiva di seconda generazione che aumentano i livelli di protezione riducendo gli incidenti fino al 90% e le ibride hanno il vantaggio di avere di serie la trasmissione automatica, anche questo un plus per sicurezza e comfort, e un punto di forza per la qualità e l’affidabilità grazie alla nostra soluzione di “rotismo epicicloidale”. Una scelta che elimina alcune parti meccaniche soggette a usura - la frizione, le cinghie e il motorino d’avviamento - riducendo notevolmente i costi di manutenzione. Inoltre le ibride hanno un valore residuo che continua a crescere, a conferma del fatto che sono la strada del futuro».
Siete leader della motorizzazione ibrida. E il resto?
«Le nostre elettriche inizieranno ad arrivare nel 2020 e contiamo di avere un’accelerazione con le batterie allo stato solido. Siamo in pole position anche nell’idrogeno. La Mirai è l’auto fuel cell più diffusa al mondo, è già in vendita in Europa e dal prossimo anno lo sarà anche in Italia ora che le normative consentono di costruire altre stazioni di rifornimento».
Un’autentica rivoluzione.
«Il piano strategico voluto da Akio Toyoda prevede la trasformazione dell’azienda da “car company” a “mobility compagny”, da costruttore di veicoli e fornitore di servizi di mobilità, di tutti i generi».
Qualche esempio?
«L’obiettivo è creare una società inclusiva in cui tutti possano muoversi senza limitazioni, fornendo una mobilità migliore e più accessibile, anche per gli anziani e i diversamente abili. In questo percorso avranno un ruolo importante la guida autonoma, l’intelligenza artificiale e la robotica».
Come comunicate questo posizionamento?
«Lo sport è il modo migliore. Vogliamo promuovere una società dove ogni individuo possa affrontare tutte le sfide e superare i propri limiti. L’autonomia di movimento è una delle espressioni più nobili della libertà. Con la robotica vogliamo superare le disabilità anche in ambito domestico per migliorare la qualità della vita. La campagna di brand “Start Your Impossible” e la partnership con i comitati Olimpici e Paralimpici Internazionali, e in Italia con il CONI e il CIP, sono la forma più bella per affermare questo posizionamento».
E il rapporto con il motorsport? Akio Toyoda lo considera un asset molto importante.
«Il nostro numero uno ci credo moltissimo. Le competizioni creano spirito di squadra, invitano a sfidare se stessi, soprattutto sono una spinta per produrre auto migliori e i risultati ci danno ragione. Dopo 20 anni siamo tornati a vincere il Mondiale Rally Costruttori, fatto doppietta a Le Mans e portato due vetture sul podio alla Dakar».
A lei personalmente cosa l’ha emozionata di più?
«Il trionfo alla 24 Ore. La nostra TS050 Hybrid ha percorso più chilometri di tutti consumando meno carburante dei nostri rivali, senza mai un guasto e senza mai rientrare ai box, solo soste per i rifornimenti. Così devono comportarsi anche le nostre vetture di serie».