Nick De Vries, il campione del mondo di Formula E,

L'olandese De Vries apre la strada a Verstappen: è il primo campione del mondo di FE

di Mattia Eccheli
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BERLINO – La Formula E ha sempre pescato nella Formula 1 tanto che solo alla settima stagione il circuito elettrico si è definitivamente affrancato dalla serie regina del motorsport e Nyck de Vries è diventato non solo campione del mondo Fia (un titolo assegnato per la prima volta), ma è anche risultato il primo a non aver mai avuto niente a che fare con la Formula 1 ad aggiudicarselo. Almeno finora. Nelson Piquet jr, Sébastien Buemi, Lucas di Grassi e Jean-Éric Vergne avevano pilotato nei circuiti al volante di monoposto della classe più blasonata e Antonio Felix Da Costa, il portoghese vincitore della sesta stagione, ha trascorsi alla Red Bull come collaudatore, pur non avendo mai preso parte ad un Gran Premio.

De Vries, che si è imposto con la Mercedes Eq, potrebbe aprire la strada ad un percorso inverso: di lui si parla quale potenziale candidato per la Williams, che usa motori Mercedes, costruttore dato per uscente dalla Formula E al termina del prossimo campionato. Il 26enne non olandese non si sbilancia: «Sarebbe un bel segnale per la Formula E se succedesse».

«Per ora – aggiunge mentre è in viaggio verso Le Mans, dove è impegnato nello sviluppo e come riserva della vettura per il mondiale di endurance con Toyota – è successo spesso il contrario». Ufficialmente de Vries non sembra avere certezze e se le ha le custodisce gelosamente per sé: «Fa piacere sapere sapere che la gente parla di cose simili – continua – ma a parte questo, io aspetto quello che succederà nel prossimo paio di mesi e vedremo quale sarà il mio futuro».

Primo olandese a riuscirci, De Vries ha raggiunto quello che il connazionale Max Verstappen sta ancora inseguendo: un titolo mondiale individuale nel motorsport: «Non è che io l'avessi come obiettivo – dice – è un fatto divertente, ma non aggiunge alcun valore alla cosa. Io attribuisco valore al titolo e a quello che significa nel nostro mondo». E precisa: «La Formula E vene riconosciuta come un campionato molto impegnativo e questo è ciò che conta per me, non il fatto di essere il primo olandese a vincerlo».

Entro la fine dell'anno si saprà se i due correranno assieme in Formula 1, seppur da avversari. Per Toto Wolff, il numero uno delle operazioni delle Frecce d'Argento, sia de Vries sia Stoffel Vandoorne, l'altro pilota impegnato in Formula E dalla scuderia con la Stella, meritano la Formula 1, anche se quando ha avuto la possibilità di schierare uno dei due, ha puntato su un'altra guida.

Il finale thrilling di Berlino, con tre avversari (Mitch Evans, Jake Dennis e Edoardo Mortara) più veloci di lui nelle qualifiche e avvantaggiati nella sfida per il titolo fuori gara nel giro di una manciata di minuti, ha permesso a de Vries di conquistare l'alloro con appena 4 podi (due vittorie e due secondi posti). Sulla pista dell'ex scalo ha rischiato più volte l'incidente: «Abbiamo sempre la stessa strategia in ogni gara: siamo piloti e vogliamo vincere», risponde a chi gli contesta la condotta di gara. «E poi a un certo punto sapevamo anche che i rivali erano fuori», ammette. Alla fine i punti sono bastati anche per il titolo costruttori.

«Sono senza parole – aveva dichiarato a fine gara – è stata una stagione così dura con alti e bassi (quattro ritiri, ndr) e alla fine tutto si è deciso all'ultima gara e per me è bastato per vincere il titolo». «Penso che abbiamo avuto una grande fortuna dalla nostra considerando tutto quello che è accaduto – aveva ammesso a Templehof – e sono felice che tutti stiano bene nonostante l'incidente. Nel corso della stagione la squadra ha lavorato duramente, in un modo quasi insano, e questo doppio titolo è il premio che ci meritiamo».

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Martedì 17 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 18-08-2021 10:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA