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La marea rossa, incurante delle bizze del tempo, si è radunato al Mugello, in occasione delle Finali Mondiali Ferrari, per celebrare la storica vittoria del Cavallino Rampante nella 24 Ore di Le Mans del Centenario. Lo spettacolo offerto dagli uomini di Maranello ha sicuramente ripagato i tifosi, assiepati lungo il circuito, che hanno acclamato la squadra e i piloti delle due 499P quest’anno impegnati nel FIA WEC.
Oltre a ripercorrere l’impresa di giungo, l’evento è stato anche l’occasione per tirare le somme della stagione del debutto e, soprattutto, guardare all’imminente 8 Ore del Bahrein, ultimo appuntamento del Mondiale Endurance. Nella conferenza stampa, a margine della manifestazione, gli alfieri della rossa hanno raccontato le loro impressioni.
Non si poteva che cominciare dall’uomo simbolo della Ferrari nelle competizioni Endurance, Alessandro Pier Guidi: «Tutta la squadra ha fatto un grandissimo lavoro. Si è partiti dal simulatore, passando alla prima uscita in pista e ai test, fino ad arrivare alla vittoria della 24 Ore di Le Mans è trascorso poco più di un anno. Dopo il successo in Francia però la situazione è cambiata, al Fuji abbiamo provato a fare il possibile mostrando anche un buon potenziale. Siamo pronti per l’ultima gara del Bahrein dove, come sempre, cercheremo di dare il massimo ma per vincere il titolo, realisticamente parlando, l’unica speranza è che le Toyota si fermino».
Nato nelle GT, il sodalizio vincente tra Pier Guidi e James Calado è proseguito anche sulle Hypercar: «Dopo tanti anni vissuti al volante delle vetture Gran Turismo, cambiare categoria ha comportato un nuovo modo di lavorare soprattutto in determinati aspetti - l’inglese ha poi aggiunto - così come avvenuto nelle scorse stagioni, anche in Hypercar abbiamo dimostrato di poter essere competitivi. Manca solamente l’ultima gara al termine del nostro primo anno, cercheremo di chiudere nel migliore dei modi».
Antonio Giovinazzi ha voluto ripercorrere le tappe della sua nuova avventura: «Ricorderò per sempre quando ho ricevuto la chiamata di Antonello Coletta (responsabile Ferrari Attività Sportive GT) per annunciarmi che avrei fatto parte del programma Hypercar. Bisogna sempre credere in se stessi e questo l’abbiamo confermato conquistando la 24 Ore di Le Mans, la più bella vittoria della mia carriera. Mi sono trovato a dover affrontare una nuova sfida - ha proseguito il pugliese - partendo dal dover dividere la vettura con altri piloti. Fortunatamente ho ricevuto il supporto di tutta la squadra e in un anno siamo cresciuti molto conquistando diversi podi. Possiamo essere orgogliosi del lavoro svolto, l’anno prossimo arriveranno ulteriori avversari ma noi siamo pronti alla nuova sfida».
La parola è poi passata all’equipaggio della Ferrari numero 50. Antonio Fuoco quest’anno è riuscito nell’impresa di portare la 499P in pole su due circuiti iconici quali Sebring e Le Mans: «Siglare la pole position al debutto è stato unico. Inoltre, non conoscendo il nostro livello in confronto agli avversari, ha reso il tutto ancora più speciale. C’era tanta pressione su di noi ma, nonostante tutto, siamo riusciti a mettere dietro la concorrenza ripetendoci anche a Le Mans. Ritornare a Maranello per festeggiare la vittoria ottenuta nella 24 ore è stato qualcosa di unico, ho in mente ancora la gente accorsa per vedere la nostra parata».
Anche Miguel Molina ha ricordato la gara di Sebring: «Eravamo all’esordio della nostra avventura sapendo che il livello del campionato è altissimo. Pur non conoscendo a fondo il potenziale della 499P siamo riusciti a conquistare il podio di Sebring al debutto. Le corse endurance sono diventate delle lunghe gare sprint, dove si è costretti a spingere sempre a fondo e sbagliare il meno possibile, solo così si può vincere».
Quasi un ritorno al passato per Nicklas Nielsen che ha iniziato la sua carriera agonistica nelle GT conquistando proprio il Ferrari Challenge nel 2018. Il danese ha ricordato con piacere la sua crescita personale: «Guardando al titolo vinto e al percorso che ne è seguito, non posso che esserne orgoglioso. Non bisogna mai fermarsi ma migliorare sempre. A tal proposito, abbiamo già svolto dei test in Bahrein cercando di sviluppare ulteriormente la nostra LMH. Faremo senz’altro del nostro meglio per chiudere bene la stagione».