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FE, Cassidy (Jaguar Tcs): «Con la trazione integrale cambieranno gli Attack Mode e le gare»
FE, Cassidy (Jaguar Tcs): «Con la trazione integrale cambieranno gli Attack Mode e le gare»
LONDRA – Con un ePrix di anticipo sul calendario 2023, il britannico Jake Dennis ha vinto il nono campionato di Formula E, il primo con le monoposto Gen3, al termine di una gara caratterizzata da due ripartenze e durata il doppio di una abituale. È una grande affermazione personale per il 28enne nato a pochi passi da Coventry, dove si trova il quartier generale della Jaguar, ma lo è anche per la sua scuderia, la Avalanche Andretti, la prima “cliente” a portare al successo un pilota a livello individuale, e per il costruttore che fornisce il bolide elettrico, la Porsche. La penultima gara è stata vinta da Mitch Evans (Jaguar Tcs), al suo quarto trionfo in questo campionato: il risultato non gli è tuttavia bastato per evitare al rivale di aggiudicarsi l'alloro più ambito.
A Londra Dennis si è piazzato secondo ed è andato a punti per l'undicesima volta in questa stagione, l'ottava di fila. Ha guadagnato quanto basta per rendere impossibile agli avversari raggiungerlo in vetta malgrado l'ePrix di domenica. A consegnarli il titolo è stato praticamente Sébastien Buemi (Envision), compagno di squadra di Nick Cassidy, il secondo della generale, partito davanti a tutti malgrado la sconfitta del duello decisivo con Micth Evans (Jaguar Tcs) perché quest'ultimo doveva scontare la penalità per la collisione che era costata la gara al connazionale a Roma. Lo svizzero, che pure all'inizio aveva “protetto” le spalle a Cassidy rallentando Dennis, non è riuscito a impedire che il compagno di squadra gli piombasse addosso sventrando il proprio alettone e precipitando fino alla 19^ posizione. Prima il britannico si era lamentato dalla condotta dei piloti della Envision, poi Cassidy se l'è presa con quella di Buemi. Dopo mezz'ora di gara, il neozelandese si è fermato ai box.
Malgrado Dennis abbia fallito per ben due volte l'attivazione obbligatoria dell'Attack Mode è comunque riuscito a restare incollato ai primissimi: in un primo momento sembrava poter beneficiare dell'aiuto di Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), ma in un successivo chiaro audio ha mandato a dire che se la casa di Stoccarda voleva il suo aiuto domenica, oggi (sabato) doveva supportarlo. Il costruttore tedesco si gioca il titolo a squadre. Wehrlein ha provato ad attaccare Dennis, ma è poi precipitato fuori dalla Top 10 centrato dal connazionale della Neom McLaren Renè Rast, mentre Sacha Fenestraz (Nissan) ha “tamponato” Sergio Sette Camara (Nio 333) finendo disastrosamente nelle protezioni.
Poco prima della inevitabile bandiera rossa (con ripartenza dietro la safety car, la Taycan guidata da Bruno Correia), Michael Andretti, viene pizzicato mentre va al box Porsche per un “vertice” con Thomas Laudenbach, capo del Motorsport: gli interessi in ballo sono grandi e gli equilibri tra cliente e fornitore forse vacillano. A Londra gli “aiutini” sono più evidenti che mai e, ad esempio, Buemi (che guida la stessa monoposto Jaguar) si è ben guardato dall'insidiare la prima posizione di Evans, anche se entrambi hanno ancora un Attack Mode da “smaltire” prima della fine. Un finale poco adatto ai deboli di cuore anche perché Rast, che era terzo (piazzamento che garantisce il titolo a Dennis, che guadagna una posizione, da quinto a quarto), viene costretto a ripartire dal fondo.
Nemmeno un giro e scatta una nuova interruzione, questa volta alla curva 19, bloccata da una collisione tra Buemi e Norman Nato (Nissan). Seconda ripartenza e giro aggiuntivo, 37 invece di 36: Evans resta davanti e vince precedendo Dennis, che si aggiudica il titolo piloti, e Buemi, mentre Antonio Felix Da Costa (Tag Heuer Porsche) perde podio e punti per via di una penalità di addirittura 3 minuti. Nella classifica a squadre, la Envision mantiene la testa con 2 lunghezze di margine sulla Jaguar Tcs, che scavalca la Tag Heuer, che si ritrova terza a 239 (a 29 punti dalla vetta) dopo aver guidato per quasi tutto il campionato e che si deve guardare addirittura dalla Avalanche Andretti, quarta a 236.