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Battaglia Jaguar-Porsche nelle monoposto elettriche: agli inglesi i titoli Costruttori e Team, ai tedeschi il Piloti
EPrix Londra, la penalità a da Costa cambia il verdetto finale e costa 10 punti alla Porsche: il primo Trofeo Costruttori va alla Jaguar
SHANGHAI – Antonio Felix da Costa mantiene la Tag Heuer Porsche sul podio e va in doppia cifra: 10 successi elettrici. Il portoghese ha vinto domenica il secondo ePrix di Shanghai, il dodicesimo della decima stagione e il numero 128 del mondiale politicamente corretto. Scattato dalla seconda fila (terzo) l'ex campione del mondo è rimasto sempre nelle posizioni di vertice, raggiunto anche dal compagno di squadra Pascal Wehrlein, evitando contatti e anche manovre oltre il limite che ieri gli erano costati il piazzamento nella Top 10. In Cina si è rivisto anche un Sam Bird (Neom McLaren) in versione 2023: domenica ha toccato prima Wehrlein, costringendolo al rientro ai box per cambiare la gomma e eliminandolo sostanzialmente dalla lotta per la vittoria, e poi Nyck de Vries (Mahindra), che era nuovamente in corsa per andare a punti.
Ancora più vivace di sabato, l'ePrix cinese è stato risparmiato dalla poggia ed è stato animato da altri numerosi duelli, con giri più veloci fin dall'inizio: 28 tornate in totale, una in meno rispetto a ieri. Con un potenziale di 0.4% di risparmio energetico in scia per giro, molti piloti hanno provato a restare “coperti”. Ad esempio le due Jaguar della scuderia ufficiale Tcs, ma alla fine né Nick Cassidy (quarto) né Mitch Evans (quinto) sono riusciti a sfruttare la carica in più e sono rimasti fuori dal podio, dove sono invece saliti il poleman Jake Hughes (Neom McLaren), che si è regalato il primo podio elettrico alla vigilia del suo trentesimo compleanno, e Norman Nato (Andretti), con la Porsche della scuderia cliente. Quest'anno solo Wehrlein, nella gara inaugurale a Città del Messico, è riuscito a vincere partendo dalla Pole.
Stellantis ha piazzato tre monoposto nella Top 10, al sesto, settimo e ottavo posto. Nell'ordine le Ds Penske di Stoffel Vandoorne e Jean Eric Vergne e la Maserati Tipo Folgore di Maximilian Günther, reduce da tre gare senza punti dopo la penalità rimediata ieri che lo ha fatto precipitare dalla nona alla ventunesima piazza. Dopo la Pole del francese di ieri, oggi il belga se l'è giocata con Hughes e l'ha persa per 4 centimetri (un millesimo): le Ds Penske sono fortissime in qualifica (due P1 e sei P2 in dodici ePrix), ma non raccolgono poi in gara quanto seminato alla vigilia. Nei dieci, infine, anche Robin Frijns (Envision), partito ventesimo, e Oliver Rowland (Nissan).
La Formula E riposa adesso per un mese prima del penultimo fine settimana di gare, in calendario a Portland il 29 e 30 giugno. Cassidy ci arriva da primo in classifica con 25 punti di margine su Wehrlein: 167 contro 142. Resta ancora in corsa Evans, che a quota 132 ha scavalcato Rowland, quarto a una sola lunghezza e altro serio pretendente all'alloro iridato. A Jake Dennis (Andretti), il campione del mondo in carica, serve un miracolo per la conferma del titolo perché viaggia a 54 punti da Cassidy.
Nella classifica a squadre la Tag Heuer Porsche ha rosicchiato tre punti alla Jaguar Tcs che continua a guidare con ampio margine. La scuderia britannica ha 299 punti, quella tedesca 226. Poi la Nissan (157) che deve difendere il podio provvisorio dagli attacchi della Ds Penske (154) e della Andretti (153). Nel trofeo costruttori la Porsche (337) ha sorpassato la Jaguar (328): la prima grazie anche ai punti della Andretti, la seconda quasi senza il contributo della Envision. Poi Nissan (con la Neom McLaren) a 236 e Stellantis (Ds Penske e Maserati) a 213. Chiudono Mahindra (con la Abt Cupra) a 33 e a Ert a 23.