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Non si cambia in Aston Martin. Oltre al già confermato Fernando Alonso , che ha in tasca un contratto fino al termine della stagione 2026, il titolare della squadra inglese, Lawrence Stroll, ha allungato l'accordo anche con il 25enne figlio Lance. Perse alcune possibilità di ingaggiare piloti di qualità (in realtà mai cercate), la Aston Martin ha preferito, per ovvi motivi, tenersi Stroll junior lasciando così al 43enne (il prossimo 29 luglio) Alonso il compito di portare risultati. Per lo spagnolo una situazione ottimale in quanto da quando è in Aston Martin ha costantemente (e sonoramente) battuto Stroll.
Lance ha avuto i momenti migliori in carriera nei primi anni di F1, arrivatoci dopo aver vinto la F3 europea, piazzandosi terzo a Baku nel 2017 con la Williams e terzo anche a Monza e Sakhir nel 2020 con la Racing Point (oltre che poleman a Istanbul 2020), squadra già di proprietà del padre dopo che aveva rilevato la Force India. Nel 2021, con Sebastian Vettel compagno di squadra all'avvio dell'avventura Aston Martin in F1, Stroll si era ben difeso ottenendo praticamente gli stessi punti del quattro volte iridato. Poi, il crollo. Nel 2022, un primo strappo con Vettel che ha "doppiato" i punti ottenuti dal canadese. Con la crescita di competitività della Aston Martin, nel 2023 il nuovo arrivato Alonso ha ottenuto 206 punti contro i 74 di Stroll, una differenza abissale costata cara al team, solo quinto nel campionato costruttori quando poteva puntare anche al terzo posto finale.
Quest'anno, con la "Verdona" che ha perso in prestazioni, Alonso vanta comunque 41 punti dopo dieci gare, Stroll appena 17. Alonso è entrato in zona punti in sette occasioni centrando la Q3 sette volte, Stroll ha concluso quattro volte nei primi dieci in gara e ha superato il Q2 soltanto tre volte. Porte chiuse quindi per Felipe Drugovich, tester e terzo pilota da due anni e campione F2 nel 2022, o per Jak Crawford che aveva provato di recente la Aston Martin e vincitore domenica scorsa della gara F2 di Barcellona.