Produzione in aumento, conti in ordine, ricavi e utili in crescita, quotazione alla Borsa di Milano e a quella di Hong Kong, nuovi progetti avviati, novità di prodotto in arrivo, prospettive di consolidamento in Europa, Medio Oriente e Americhe: è in questa cornice più che rassicurante che si è tenuta la cerimonia inaugurale del rinnovato cantiere Ferretti Group di La Spezia.
Tra i presenti, il presidente Tan Xuguang e l’amministratore delegato Alberto Galassi, oltre che una delegazione di Weichai, storico azionista di maggioranza del gruppo, e alcuni dirigenti italiani di spicco, come Piero Ferrari, socio di minoranza nonché membro del Comitato Strategico di prodotto della holding che controlla i marchi Ferretti, Pershing, Itama, CRN, Custom Line, Wally e Riva.
E’ dedicato proprio agli yacht Riva il rinnovato sito produttivo di La Spezia, e infatti nella mattinata si è anche tenuto il varo del Riva 110 Dolcevita (ammiraglia della flotta in vetroresina e ultimo capolavoro della rinnovata flotta flybridge) ed è previsto che una volta a regime il cantiere spezzino potrà varare oltre 30 imbarcazioni all’anno fino a 40 metri di lunghezza.
“È il più bello stabilimento del mondo, nella nautica non esiste nulla di simile. La storia Riva ha più di 180 anni in questo polo produttivo. In 10 anni è stato effettuato un investimento di 50 milioni, anni di lavoro, per far la cosa più bella che la nautica abbia mai visto, per la qualità delle persone che ci lavorano e del prodotto che ne esce”, ha tenuto a dire l’amministratore delegato del gruppo, Alberto Galassi.
Entrato in funzione 10 anni fa, il sito di La Spezia occupa oggi un ruolo cruciale all’interno della holding italo-cinese, rappresentando un centro nevralgico nell’area del Mar Ligure e del Tirreno. Sono circa 750 gli addetti occupati, di cui 200 diretti, il resto impegnati nell’indotto, ovvero in numerose aziende, prevalentemente artigianali, che danno lavoro a personale del territorio, con piena soddisfazione delle autorità locali (l’azienda opera in un’Area di Interesse Regionale). Tra i pregi più apprezzati, anche la prospettiva sociale e ambientale dello stabilimento, che vede implementate misure volte a diminuire progressivamente l’impronta ambientale come attestato dal Rina con le certificazioni ISO 14001:20151 e ISO 9001:2015.
L’ammodernamento del sito ha interessato la parte produttiva, quella direzionale e l’area lounge, dedicata all’accoglienza, ovvero agli armatori in visita. La superficie totale è pari a 64.000 metri quadri, con 33 posti barca dislocati su 400 metri lineari. Quattro i capannoni (con 21 postazioni di produzione), ai quali se ne aggiungono altri due dedicati alla verniciatura. Il polo produttivo, che nella sua nuova veste presenta sistemi fotovoltaici ed esclusivi spazi dedicati come il Riva Lounge e la Riva boutique, è focalizzato sulla produzione di 7 modelli Riva da 76 a 130 piedi e, come detto, a regime supera i 30 vari all’anno.
La cerimonia inaugurale è stata un’occasione non solo per mostrare la nuova veste dello stabilimento davanti a una platea di istituzioni locali e nazionali, ma anche per fare il punto sui traguardi del Gruppo: una nota dell’azienda informa che “il presidente cinese Tan ha confermato ancora una volta l’apprezzamento per il lavoro svolto dal management e ha espresso rinnovata fiducia nei confronti della squadra di top manager guidata dall’avvocato Galassi, per lanciare nuove sfide negli anni a venire”.
Nell’occasione Galassi ha ricordato, da parte sua, il ruolo avuto dai cinesi nel “salvataggio” dell’azienda, rilanciata 12 anni fa con l’ingresso di Weichai, per lungo tempo socio di maggioranza con il 75% (poi sceso al 37,5%, dopo l’ingresso di nuovi soci). “All’epoca della crisi – ha ricordato Galassi – in Italia non c’erano cavalieri bianchi pronti a schierarsi a sostegno del Gruppo”. E Piero Ferrari ha rincarato aggiungendo che “senza i cinesi il gruppo sarebbe fallito”. Quanto al presidente Tan Xuguang, ben felice di essere stato informato dall’amministratore delegato sulla trimestrale migliore di sempre, ha rivelato: “Con Ferretti abbiamo rischiato e avuto ragione. Se avessi sbagliato sarei stato incarcerato”.