Il Pearl 72 è diretto a Düsseldorf per il Boot 2023

Pearl Yacht alla conquista del Mediterraneo: il cantiere dei flybridge presenta a Düsseldorf il 72 e prepara il varo di un 82

di Sergio Troise
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WARWICK - Dopo l’anteprima al Fort Lauderdale Boat Show di fine ottobre, l’appuntamento è ora a Düsseldorf, sede del primo evento fieristico europeo del nuovo anno, dove domenica 22 gennaio alle 11,30 verrà presentato il nuovo Pearl 72, yacht inglese di 22 metri destinato a proseguire sulla rotta del successo del più piccolo Pearl 62, yacht di 20 metri con 4 cabine più alloggio marinaio, carena di Bill Dixon e interni firmati dalla designer Kelly Hoppen.

Come tutti gli yacht del cantiere britannico (specializzato in flybridge tra 18 e 35 metri, con una produzione contenuta in non più di 15 unità all’anno e un’ossessiva attenzione all’armatore) anche il nuovo Pearl 72 è un fly votato alla ricerca del miglior compromesso tra doti di navigazione e ricerca di una vivibilità a bordo fuori del comune, immune da velleità sportive e votato piuttosto alla famiglia: una scelta di fondo fatta dal cantiere inglese sin dalle origini del 1998, e ripresa con vigore nel 2004, quando venne varato il Pearl 55, primo esemplare di un nuovo corso proiettato sulla conquista di armatori mediterranei.

Il piano di rilancio varato a suo tempo prevede che gli scafi vengano stampati vicino a Hong Kong e poi assemblati in Inghilterra. Lo stile è firmato, come sempre, da Bill Dixon, mentre gli interni, come detto, sono affidati a Kelly Hoppen, grazie alla quale è stata definita una gamma suddivisa su tre opzioni: Modern, Luxury e Indulgence. Il risultato è un fly che privilegia la ricerca dello spazio e del comfort. E, nel caso dell’Indulgence, con interpretazioni uniche del design e interni particolarmente curati nelle dotazioni e nelle finiture: nelle intenzioni della designer dovrebbero riproporre sull’acqua la vita urbana di New York City. Il salone appare dunque come un grande loft metropolitano, con la non trascurabile differenza che ai lati non ci sono muri ma enormi vetrate.

Ampi e comodi si profilano gli spazi vivibili a bordo, con due cabine armatoriali, una a prua con ingresso privato (tipica di imbarcazioni più grandi), l’altra a tutto baglio a centro barca. In cantiere sostengono che questo layout innovativo oltre a fornire una soluzione ideale per eventuali comproprietari che si godono lo yacht insieme, consente anche ad un unico armatore di scegliere dove soggiornare in base all’ancoraggio (in porto o in rada, magari di fronte ad un paesaggio tutto da godere). Ci sono poi altre due cabine doppie con bagno privato più alloggio per l’equipaggio, oltre a un garage con spazio per un tender di 3,45 metri e una moto d’acqua.

All’esterno il ponte è di tipo tradizionale, mentre molto spazio è a disposizione sul flybridge, dove ci sono prendisole, divani, tavoli da pranzo e mobile bar, oltre alla timoneria supplementare e a una piccola lounge sulla sinistra, ideale per tenere compagnia al pilota o godersi il piacere della navigazione all’aperto.

“Siamo orgogliosi di portare il Pearl 72 in Europa per il suo debutto da questa parte dell’oceano - ha dichiarato Iain Smallridge, amministratore delegato di Pearl Yacht -. Düsseldorf – ha aggiunto - è una tappa speciale nel calendario annuale degli eventi nautici, quindi è un ottimo momento per noi per presentare il nuovo modello. Promuovendo la nuova generazione sulla scia del popolarissimo Pearl 62, il gemello più giovane e più grande offre eccezionali caratteristiche di stile di vita in uno yacht dal design tipicamente britannico”.

A proposito di stile, vale la pena sottolineare che si distingue per le linee slanciate e per le succitate grandi vetrate lungo lo scafo, così come quelle laterali della sovrastruttura, che rendono la tuga trasparente. Si fa apprezzare inoltre il tettuccio rigido che poggia su una struttura a metà fra il rollbar e il T-Top, fondendo lo slancio dinamico del primo con la funzionalità del secondo.

La motorizzazione è affidata a due MAN per 1400 hp o, in alternativa, da 1600 hp. Una scelta diversa da quella adottata a suo tempo per il più piccolo Pearl 62, che nella versione più prestazionale adotta due motori Volvo Penta IPS 1200 in grado di assicurare velocità di punta dell’ordine di 32 nodi. Ancora non comunicato il prezzo per l’Europa, mentre sul mercato americano è stato fissato a 2,3 milioni di dollari.

Nella sede del cantiere a Warwick è stata intanto già avviata la produzione del prossimo modello, il Pearl 82, destinato ad esaltare, su misure più importanti, le tradizionali qualità di questi prodotti made in England. Sarà uno yacht di oltre 25 metri, appena più grande del già noto Pearl 80, in grado di promettere qualità e contenuti tutti da scoprire. A Düsseldorf ne verranno svelati in anteprima i disegni e le principali caratteristiche, mentre il varo della prima unità dovrebbe avvenire entro la fine del 2023.

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Lunedì 19 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 22-12-2022 11:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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