VIAREGGIO - I big della nautica, ma non solo: al primo Versilia Yachting Rendez-vous si son visti anche volti noti del design, della moda, del cibo, del fitness. Una sorta di happening del life style, se vogliamo prevedibile visto che Nautica Italiana, l’associazione che ha promosso l’evento, aderisce ad Altagamma, la fondazione milanese che riunisce le imprese della migliore industria creativa del Paese. La contaminazione tra settori apparentemente lontani è infatti uno dei punti cardine del made in Italy, e le aziende impegnate in queste attività sono in prima linea nel pilotare la rivoluzione culturale in atto. Così è parso quasi scontato incontrare a Viareggio i top manager di Poltrona Frau, delle calzature Sergio Rossi, di Technogym.
«Il cliente delle barche di lusso guarda a stili di vita e forniture di servizi in perfetta sintonia con il piacere di navigare, perciò la trasversalità è al centro delle attività di Altagamma» teorizza il presidente della fondazione, Andrea Illy (quello del caffè). «Lo stesso yacht – aggiunge – non è più una piccola nave adatta a fronteggiare le intemperie, ma si è trasformato in una accogliente casa galleggiante, costruita per offrire qualità della vita a bordo, in un contesto fatto di creatività, tecnologia, manifatture artigianali».
«Tutto parte dal mutato atteggiamento dei nostri clienti» spiega Giovanna Vitelli, vice presidente di Azimut-Benetti. «Gli armatori non desiderano più oggetti che ostentino opulenza, ma barche comode e funzionali, mirate a creare le migliori condizioni per il benessere fisico e mentale, per vivere esperienze uniche». Uno dei guru della materia è Nerio Alessandri, Ceo di Technogym. «Come i produttori di barche – spiega – non vendiamo solo prodotti, ma esperienze, creiamo le condizioni per vivere emozioni, per vivere bene. Il welness risponde a questa domanda: è uno stile di vita praticabile sempre e ovunque, anche in barca, e nella tribù della welness people ci sono gli stessi clienti della grande nautica».
«Innovazione e artigianalità sono i punti d’incontro tra produttori di barche e scarpe d’alta gamma» spiega Riccardo Sciutto, ex manager di Pomellato e Della Valle, oggi Ceo di Sergio Rossi, brand del gruppo Bonomi (lo stesso che controlla Aston Martin) specializzato in calzature da donna. «Per costruire un paio di scarpe – dice Sciutto - occorrono da 14 a 26 ore, mentre per uno yacht possono richiedersi anche più di tre anni. Ma il discorso va spostato sul dopo: il minimo comun denominatore che avvicina scarpe di lusso e super yacht è la capacità di godersi l’oggetto del desiderio, che sia una barca o una scarpa».